Halloween – La notte delle streghe

Halloween – La notte delle streghe
di John Carpenter (1978)

Michael Myers, all’età di sei anni, viene rinchiuso in un’ospedale psichiatrico, dopo aver ucciso la sorella maggiore durante la notte di Halloween.
Quindici anni più tardi, riesce ad evadere. Torna nella sua città natale, Haddonfield, per compiere una nuova serie di omicidi.

Citazione.

L’ho incontrato quindici anni fa, era come svuotato; non capiva, non aveva coscienza, non sentiva, anche nel senso più rudimentale, né gioia, né dolore, né male, né bene, né caldo, né freddo. Spaventoso. Un ragazzo di sei anni con una faccia atona, bianca, completamente spenta; e gli occhi neri… gli occhi del Diavolo.
(Dottor Sam Loomis)

Il male esiste e non si giustifica.

Michael é un bambino di sei anni, di buona famiglia, cresciuto lontano da traumi e abusi, senza privazioni di alcun tipo. Eppure, la notte di Halloween, si maschera e si intrufola nella stanza di sua sorella maggiore… e la uccide brutalmente.
E, nel farlo, non mostra alcuna emozione.
Quindici anni dopo, il suo comportamento resta immutato, cambiano solo le vittime.
Michael non parla, non si relaziona con nessuno, é come una minacciosa ombra nera che incombe senza un perché.
Nessun motivo apparente dietro alla sua follia omicida, nessuna possibile spiegazione.
Perché Michael Myers é il Male, allo stato puro.
E non ha bisogno di giustificazioni.
Semplicemente esiste.

Considerazioni.

John Carpenter, autore anche della colonna sonora particolarmente famosa e riconoscibile, realizza un capolavoro del cinema horror.
Una pellicola destinata a diventare un punto di riferimento, con il passare degli anni.
Un incubo metropolitano, lungo una notte intera. Una notte fatto di sospiri, ansimi, urla e omicidi, dove l’uomo nero resta in agguato dietro a ogni angolo. Si nasconde nell’oscurità e sembra essere dotato di poteri quasi soprannaturali.
La sola sequenza di apertura, ispirata al precedente “Black Christmas” di Bob Clark, in cui viene mostrata la soggettiva dell’assassino, ha fatto scuola.
Halloween – la notte delle streghe ha fornito le coordinate di base per il genere slasher.
Un killer mascherato, noto anche come “The Shape”, con una maschera bianca e apparentemente invulnerabile.
Una “final girl” interpretata da Jamie Lee Curtis (Laurie Strode) che diventa il bersaglio delle attenzioni di Michael, l’unica che sembra in grado di sopravvivere.
E infine, uno psichiatra (Sam Loomis), interpretato da Donald Pleasence, determinato a fermare il suo pericoloso paziente.
Ma il film, si distingue anche per l’uso della suspense e l’ambientazione notturna.
La tensione, in particolare, deriva da un abile uso della fotografia, del montaggio e della colonna sonora minimalista.
Halloween – La notte delle streghe è stato un grande successo commerciale e ha ricevuto recensioni positive dalla critica per la sua regia, la suspense e l’interpretazione di Jamie Lee Curtis.
Ha dato origine a una lunga serie di sequel e remake, consolidando Michael Myers come uno dei cattivi più iconici del cinema horror.
Rimane un punto di riferimento nel cinema horror, lodato per la sua semplicità ed efficacia nel creare paura. La combinazione di una regia magistrale, una colonna sonora inquietante e una trama avvincente, ha reso il film un classico che continua a influenzare il genere horror.

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