La Promessa Dell’Assassino

La Promessa Dell’Assassino
di David Cronenberg (2007)

Una quattordicenne muore poco dopo aver dato alla luce una bambina.
La sua identità é sconosciuta ma, grazie a un diario che la giovane aveva con sé, l’ostetrica Anna Khitrova indaga sul suo passato scoprendo legami con la criminalità organizzata russa.

Citazione.

“𝘐𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘨𝘪𝘢’ 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘰.
𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪.
𝘖𝘳𝘢 𝘷𝘪𝘷𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘢𝘤𝘤𝘰.”
(𝐍𝐢𝐤𝐨𝐥𝐚𝐢 𝐋𝐮𝐳𝐡𝐢𝐧)

𝐂almo, riservato e affidabile.

I suoi tatuaggi sono come una mappa e ci mostrano quanto, al di là di un misterioso passato, é sufficiente sapere: ne ha uno per quando era in prigione in Siberia dopo aver rubato, a quindici anni, pezzi di ricambio dalle auto di un funzionario di governo; un altro per il carcere a San Pietroburgo dove ha trascorso molto tempo in isolamento.
Questo é Nikolai: l’uomo che ognuno di noi vorrebbe avere accanto, in una qualsiasi situazione spinosa.
Perché lui i problemi non li crea, li risolve. Soprattutto grazie alla sua freddezza e alla sua abilità nello “smontare” sia i motori che le persone.
Alle spalle ha un bel curriculum che gli permette di lavorare per una delle famiglie criminali russe più famose della città di Londra. Lo si può trovare spesso in compagnia di Kirill, il figlio scapestrato e incapace del boss che passa le sue giornate a ubriacarsi e a frequentare bordelli. Con lui va d’accordo quanto basta perché non ci siano problemi, anche se é consapevole di valere molto di più.
Nikolai conosce bene le leggi spietate del crimine, ma i suoi modi gentili lasciano intravedere un’umanità nascosta in profondità, che ogni tanto esce alla luce. Perché, in fondo, sa che il suo compito principale é solo quello di andare avanti, indietro, a destra e a sinistra.
Come spesso ripete, lui é solo un’autista.

Considerazioni.

Cronenberg dipinge un quadro spietato e lucido della malavita organizzata russa e delle sue nefandezze, regalandoci almeno un paio di sequenze memorabili.
Il corpo con il suo linguaggio diventa il centro della narrazione (traffici umani, tatuaggi, violenze e prostituzione) e ha la meglio su quelli che solitamente sono i classici cliché presenti nei gangster movie, a base di proiettili a raffica.
Anche il punto di vista dell’ostetrica, usato dal regista per raccontarci la vicenda é decisamente inusuale ma geniale. Questo nonostante l’opinione contraria di parte della critica.
La Promessa Dell’Assassino ci lascia senza fiato, man mano che la trama procede e le risposte vengono a galla, soprattuto la quasi totale mancanza di moralità che si nasconde dietro a un atteggiamento cordiale di facciata.
Viggo Mortensen é immenso nel trasportare su schermo tutta l’ambiguità del suo personaggio e andrebbe ascoltato in lingua originale, per comprendere fino in fondo la sua bravura nel piegare il proprio idioma alla cadenza russa.
Non é da meno il resto del cast che presenta un gruppo di attori perfettamente nella parte.
La Promessa Dell’Assassino è un film cupo, nerissimo e, soprattutto, originale, destinato a chi vuole vedere una pellicola di genere che si sviluppa usando soluzioni non troppo convenzionali.


 

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