Le Montagne Della Follia

Le Montagne Della Follia

“Le Montagne Della Follia” di Gou Tanabe è un adattamento manga dell’omonima novella di H.P. Lovecraft, uno degli scritti più celebri e terrificanti dell’autore di Providence. Tanabe, noto per la sua capacità di portare su carta le atmosfere disturbanti e misteriose di Lovecraft, riesce a trasmettere quel senso di inquietudine e terrore che caratterizza la narrativa dell’autore, trasformando le parole in immagini che sembrano emergere da incubi alieni. La scelta di adattare Lovecraft in un fumetto è rischiosa, ma Tanabe dimostra di essere perfettamente all’altezza della sfida, offrendo un’esperienza visiva che amplifica l’orrore cosmico originale.

La trama segue la spedizione antartica dell’Università di Miskatonic, un gruppo di esploratori e scienziati decisi a scoprire i segreti nascosti nelle terre più remote e inesplorate del pianeta. Quello che comincia come un viaggio scientifico si trasforma in un incubo indescrivibile quando la spedizione si imbatte nei resti di una civiltà aliena antichissima e nei suoi inquietanti segreti. Lovecraft utilizza l’Antartide come simbolo del vuoto e dell’ignoto cosmico, e Tanabe cattura questo concetto con illustrazioni che esaltano la desolazione e l’infinità gelida di quei luoghi remoti, aggiungendo strati di angoscia e tensione a ogni pagina.

Le Montagne Della FolliaUno degli aspetti più impressionanti di questo adattamento è l’abilità di Tanabe nel rimanere fedele all’essenza della narrativa lovecraftiana, senza sacrificare la qualità artistica. Ogni vignetta è un’opera d’arte a sé stante: i dettagli minuziosi e la padronanza del chiaroscuro conferiscono un senso di profondità e minaccia che permea tutto il fumetto. Le creature descritte da Lovecraft, spesso solo vagamente accennate o lasciate all’immaginazione, qui prendono vita in modi che riescono a essere sia fedeli che creativamente inquietanti, aumentando l’impatto visivo e psicologico della storia.

La narrazione riesce a mantenere la complessità e l’ambiguità tipiche di Lovecraft, portando il lettore in un viaggio che è tanto fisico quanto psicologico. Le rivelazioni che si susseguono non offrono risposte rassicuranti; al contrario, amplificano l’orrore dell’ignoto. La scelta di Tanabe di non aggiungere spiegazioni o di semplificare la trama rispetta l’intenzione originale di Lovecraft: immergere il lettore in una realtà dove l’umanità è insignificante di fronte alle forze cosmiche. In questo senso, il manga riesce a essere tanto un omaggio quanto un’esperienza autonoma e potente.

Le Montagne Della FolliaNonostante la qualità visiva, “Le montagne della follia” potrebbe risultare impegnativo per chi non è familiare con lo stile di Lovecraft. La narrazione densa e il linguaggio criptico possono rendere difficile seguire la trama, e il fumetto, pur essendo visivamente stimolante, non semplifica l’esperienza per chi spera di trovare risposte chiare. Tanabe si affida alla forza delle immagini per suggerire l’orrore, lasciando al lettore il compito di interpretare ciò che vede e di colmare i vuoti, mantenendo così l’essenza dell’orrore cosmico originale.

Le Montagne Della FolliaIn definitiva, “Le montagne della follia” di Gou Tanabe è un adattamento che brilla per la sua fedeltà e la sua maestria artistica. È un’opera imperdibile per gli amanti di Lovecraft e per chi cerca un’esperienza visiva che riesca a trasmettere orrore e meraviglia con ogni tavola. Tuttavia, è anche una lettura che richiede un certo impegno e una predisposizione a lasciarsi travolgere dall’ignoto e dall’inspiegabile. Tanabe riesce a rendere tangibile l’indescrivibile, e per questo merita un posto d’onore tra gli adattatori di Lovecraft.


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