L’uomo che ride è un film muto del 1928 diretto da Paul Leni e tratto da un romanzo di Victor Hugo..
Nel 1690 Lord Clancharlie fa ritorno in Inghilterra dopo l’esilio ma viene accusato di tradimento e catturato da Giacomo II d’Inghilterra.
Prima di morire, purtroppo, viene a conoscenza che il figlio, Gwinplaine, è stato venduto ai ”comprachicos” una spietata banda di criminali provenienti da tutte le nazioni che hanno sfigurato il ragazzo aprendogli le labbra in modo tale che sembrino contratte in un eterno sorriso…
Durante un inverno particolarmente freddo viene accolto nel carrozzone di Ursus insieme a Dea, una bambina cieca…
Grazie alla sua smorfia artificiale diventa un clown famosissimo che attira masse di gente e si innamora, ricambiato, di Dea.
Il buffone Barkilphedro scopre che Gwinplaine è di nobili origini e pensa di servirsene per entrare nelle grazie della regina Anna, nel frattempo succeduta al padre.
L’uomo tesse una fitta rete di segreti e scandali che porteranno prima la duchessa Josiane, sorella della regina, ad innamorarsi di Gwinplaine ed infine a farlo tornare a far parte dell’aristocrazia inglese, addirittura osannato come ”Pari d’Inghilterra”.
Però la nuova vita come nobile frustra profondamente Gwinplaine il quale ,emarginato dai nobili lo vedono ancora come un clown, come un fenomeno da baraccone, un freak…
Rimpiange la vita con Dea e Ursus…
Dopo un fallimentare discorso alla ”Camera dei Lords ”L’Uomo che ride” decide di fuggire e tornare alla sua vecchia vita…
Con ogni probabilità, la prove recitativa definitiva da parte di Conrad Veidt, nonchè l’atto di nascita non ufficiale del Joker, sia nei suoi tratti folli che in quelli tristi e persi.
Vi ricorda qualcuno?
Soprattutto nella sua ultima versione le somiglianze sono notevoli, anche per il collegamento del sorriso di Veidt alla risata del Joker, motivo di scherno e di imbarazzo che crea disagio e sentimenti di profonda tristezza fino all’esplosione della rabbia finale…
Un gioiellino vintage che non può mancare nelle collezioni dei migliori cinefili e, anche a chi vuole affacciarsi sul tema…
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