House of Purgatory
“House of Purgatory” (2016): la casa dove i tuoi peccati ti aspettano
Regia: Tyler Christensen
Interpreti principali: Anne Leighton, Aaron Galvin, Valerie C. Walker, Brian Krause
Genere: Horror, Thriller soprannaturale
Durata: 75 minuti
Distribuzione: Terror Films
Nel panorama dell’horror indipendente, House of Purgatory si ritaglia un posto tutto suo con un’idea semplice ma potente: una casa infestata che, durante la notte di Halloween, diventa specchio e trappola dei peccati più oscuri di chi vi entra. Diretto da Tyler Christensen, il film si colloca tra l’horror psicologico e quello soprannaturale, puntando sulla tensione più che sugli effetti speciali.
Trama:
La leggenda narra di una casa infestata che compare solo ad Halloween, una struttura misteriosa che promette ai visitatori un’esperienza terrificante. Un gruppo di adolescenti, spinti dalla voglia di provare qualcosa di “vero”, decide di rintracciarla. Quando finalmente la trovano, scoprono ben presto che non si tratta di una semplice attrazione da luna park.
Ogni stanza della casa è progettata per far emergere il peggior senso di colpa o trauma vissuto da chi la attraversa. Uno a uno, i ragazzi si trovano faccia a faccia con i propri demoni interiori, in un crescendo angosciante dove la linea tra realtà e illusione si fa sempre più sottile. Uscire dalla casa potrebbe non essere possibile… almeno non come sono entrati.
Un purgatorio personale
House of Purgatory è costruito come un percorso a ostacoli psicologico, dove l’orrore nasce da dentro, più che da fuori. Ogni personaggio ha un passato oscuro, un trauma nascosto o un senso di colpa represso. La casa diventa un’entità viva, che si alimenta delle loro paure e li costringe a riviverle.
L’idea ricorda in parte Hell House, The Haunting of Hill House o perfino Silent Hill, ma con un taglio molto più minimalista e intimista. Christensen opta per un racconto compatto, privo di grandi spiegazioni, lasciando spazio all’interpretazione dello spettatore.
Atmosfera e stile
Girato con un budget contenuto, il film sfrutta bene le luci soffuse, i corridoi angusti e l’effetto teatrale di ogni stanza. L’atmosfera è cupa, con una fotografia che gioca spesso sul contrasto tra l’irreale e il disturbante. Le scenografie non sono elaborate, ma funzionano per creare un senso costante di disagio.
Il montaggio rapido e la colonna sonora minimalista contribuiscono a mantenere alta la tensione per tutta la durata del film, che non supera l’ora e un quarto, evitando così inutili dilatazioni narrative.
Le performance
Tra i protagonisti spiccano Anne Leighton e Aaron Galvin, capaci di trasmettere vulnerabilità e inquietudine in modo credibile. Brian Krause, noto per Streghe (Charmed), interpreta il misterioso custode della casa, aggiungendo un tocco di ambiguità e minaccia velata al racconto.
Conclusione
House of Purgatory è un piccolo film horror che lavora sulla psicologia più che sul sangue, ideale per chi ama le storie claustrofobiche e simboliche. Non rivoluziona il genere, ma offre un’esperienza tesa e ben costruita, arricchita da una riflessione interessante sul senso di colpa e sull’espiazione.
Perfetto per una serata di Halloween in cerca di qualcosa di meno scontato, House of Purgatory è un purgatorio che vale la pena esplorare… ma solo se siete pronti ad affrontare i vostri peccati.
Iscriviti al nostro canale YouTube