Gideon Falls
Gideon Falls è una di quelle serie che ti cattura subito
Ma invece di coccolarti, ti trascina in un abisso psicologico dove realtà e follia si confondono continuamente. Scritto da Jeff Lemire e illustrato da Andrea Sorrentino, il fumetto ha debuttato nel 2018 per Image Comics e si è subito distinto per il suo approccio visivo disturbante e per una trama che sembra uscita da un sogno malato alla David Lynch.
La storia parte con due protagonisti
Che non sembrano avere nulla in comune, Norton, un tipo solitario con evidenti problemi mentali, ossessionato da frammenti di legno che trova nei cassonetti, e Padre Wilfred, un prete mandato in una cittadina chiamata Gideon Falls dopo la morte misteriosa del suo predecessore. Due trame parallele, due ambientazioni opposte (una metropoli alienante, l’altra una cittadina rurale soffocante), ma un solo elemento comune: il Fienile Nero, una struttura sovrannaturale che sembra incarnare il male stesso.
Visivamente Gideon Falls è una bomba
Sorrentino non si limita a illustrare, ma costruisce pagine che sembrano quadri psichedelici fatti con ritagli di incubo. Le splash page sono labirinti mentali, i volti si frammentano, la griglia narrativa esplode in frattali inquietanti. È uno di quei fumetti dove l’arte non accompagna solo la storia, ma è la storia, contribuendo a creare quella costante sensazione di disagio che ti resta appiccicata addosso anche dopo aver chiuso il volume.
A livello tematico
Lemire non lesina fede, follia, identità, traumi e dimensioni parallele sono tutti ingredienti del suo calderone narrativo. Eppure, riesce a farli convivere senza perdere il lettore (o almeno non del tutto). La tensione è costante, i dialoghi secchi e pungenti, e ogni volta che pensi di aver capito dove sta andando la storia. Arriva una svolta che ti sradica da ogni certezza.
I personaggi sono ben scritti
Complessi, mai banali. Norton è uno dei più riusciti. Lo segui mentre lotta con la paranoia, ma ti chiedi continuamente se stai assistendo alla nascita di un eroe o alla discesa definitiva nella pazzia. Padre Wilfred, dal canto suo, è un uomo che ha perso tutto e cerca redenzione in un posto dove Dio sembra essersi dimenticato pure di sé stesso.
Occhio SPOILER
Uno dei momenti più potenti della serie arriva quando si scopre che Norton e Padre Wilfred… sono la stessa persona. O meglio: sono due versioni della stessa anima in due dimensioni differenti. Il Fienile Nero non è solo una minaccia demoniaca, è un portale, una cicatrice tra mondi. Questa rivelazione sposta la serie da horror psicologico a horror cosmico, alla Lovecraft, aggiungendo una profondità che amplifica il senso di spaesamento. E quando il lettore capisce che tutto il multiverso è infetto dal male del Fienile, pelle d’oca garantita.
Gideon Falls ha avuto una fine
Dopo sei volumi e una corsa intensa. Alcuni lettori hanno trovato il finale un po’ criptico (e lo è), ma coerente con l’idea di fondo, il male non è qualcosa che si può distruggere, ma solo comprendere o, forse, accettare e basta. Lemire non chiude tutte le porte, ma lascia abbastanza indizi per far sì che il lettore costruisca la propria interpretazione.
Se sei un amante dell’horror più cerebrale
Quello che non si accontenta di mostri e sangue ma vuole scavare dentro le pieghe della mente umana, “Gideon Falls” è una lettura obbligata. Non ti dà risposte facili, non ti tiene per mano. Ti spinge dentro un incubo elegante e disturbante, e ti sfida a uscirne da solo.
In sintesi
Una delle cose migliori capitate al fumetto horror negli ultimi dieci anni. Originale, inquietante, esteticamente potentissimo. Se ancora non hai messo piede a Gideon Falls, fallo adesso. Ma occhio: potresti non tornare più indietro.
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