Shibatarian

SHIBATARIAN – L’ORRORE DELL’IDENTITÀ: IL MANGA CHE TRASFORMA IL DESIDERIO IN INCUBO

Quando è l’identità stessa a diventare un mostro, nessuno è più al sicuro.
E tu, sapresti distinguerti dalla tua copia?

Shibatarian, manga scritto e disegnato da Katsuya Iwamuro, è una delle opere horror più disturbanti e concettuali degli ultimi anni. Dimentica fantasmi e maledizioni tradizionali: qui l’incubo nasce da qualcosa di molto più profondo. Dalla solitudine. Shibatarian-1 pannel -Dall’umiliazione. Dal desiderio di sparire… o di far sparire tutti gli altri.

Una trama che ti entra sotto la pelle

Il protagonista è Hajime Sato, studente delle medie con una grande passione per il cinema e un’esistenza invisibile agli occhi dei compagni. Un giorno, sotto un albero di ciliegio, trova un altro ragazzo sepolto nel terreno: si chiama Hajime Shibata, ha lo stesso nome e la stessa passione.Shibatarian-diverso -

I due stringono un legame particolare. Decidono di girare insieme un cortometraggio, ma quando Sato viene deriso, umiliato e ignorato, pronuncia un desiderio amaro e inquietante: che il mondo sia abitato solo da persone come Shibata. Nessun altro. Solo copie identiche di lui.

Cinque anni dopo, quel desiderio prende forma.

Il mondo inizia a popolarsi di Shibatarian: repliche identiche di Shibata, vuote, inquietanti, onnipresenti. Una folla silenziosa che cresce, osserva, e travolge.

Un horror che non fa sconti

Shibatarian non ti spaventa con il sangue. Ti angoscia con l’idea. Con la ripetizione. Con l’omologazione. È un horror psicologico dove il vero terrore è la perdita dell’unicità. Non sei più tu: sei una copia tra milioni.Shibatarian-mangaka -

Katsuya Iwamuro usa il linguaggio dell’horror per parlare di disagio adolescenziale, isolamento sociale e costruzione dell’identità. Shibata è un’idea, un riflesso, una presenza costante che da simbolo diventa minaccia reale.

La narrazione alterna piani temporali e sensazioni contrastanti: malinconia, nostalgia, paura. L’effetto è disorientante, come se il lettore fosse anche lui parte di quel mondo che si riempie lentamente di copie senza anima.Shibatarian-dialogo-

Uno stile visivo che ti incolla alla pagina

Il tratto di Iwamuro è ruvido, denso, sempre in tensione. Le figure dei “cloni” di Shibata sono minimaliste eppure disturbanti: sorrisi forzati, occhi vuoti, presenza assillante. Il contrasto tra la banalità visiva e la minaccia che rappresentano è geniale. Sembrano innocui… finché non sono ovunque.

Le tavole esplodono in dettagli nei momenti chiave, trasformando l’ordinario in puro incubo. Ogni pagina sembra urlare, ma senza fare rumore.Shibatarian-fan-

Perché dovresti leggerlo

Perché Shibatarian è un manga che non assomiglia a nessun altro.
Perché il vero orrore non viene da fuori, ma da dentro.
Perché parla di noi, dei nostri desideri più reconditi, e delle conseguenze che non vogliamo vedere.
E perché, una volta finito, ti chiederai se la persona che hai visto riflessa nello specchio… eri davvero tu.

Conclusione

Shibatarian è un’opera unica. Non è facile, non è rassicurante, e non cerca scorciatoie. È un manga che si insinua nei pensieri e li trasforma.
Una storia sul desiderio di scomparire, che finisce per invadere tutto.
Una leggenda urbana che diventa pandemia dell’identità.
Un film mentale che, forse, qualcuno ha già cominciato a girare anche nella tua testa.

E se domani ti svegliassi circondato da persone che ti somigliano tutte…
Sapresti riconoscere chi sei?


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