Bogdan Rață Mutazioni Frammenti e Creature Incompiute
Bogdan Rață nasce nel 1984 a Baia Mare, Romania. Studia scultura alla West University di Timișoara, consegue un Master alla Bucharest National University of Arts e un dottorato nel 2012 sempre a Timișoara.
Rață è oggi considerato uno degli artisti che meglio interpreta la dimensione del corpo come luogo di distorsione, metamorfosi, inquietudine. Le sue opere spesso partono da frammenti anatomici — braccia, gambe, torso, mani, piedi — che vengono separati, deformati, ricombinati, moltiplicati; abbinati in modi stranianti, innaturali, spesso disturbanti ma anche poetici nella loro “incompletezza”.
Temi chiave
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Il frammento come linguaggio visivo
In Rață il corpo intero raramente appare nella sua forma “normale”. È la parte che paradossalmente suggerisce più forte il tutto: una mano, un orecchio, un piede, una porzione di torso. È come se l’identità umana fosse scomposta per mostrarne elementi più reconditi — bellezza, bruttezza, vulnerabilità. -
Distorsione anatomica e metamorfosi
Sono frequenti deformazioni: parti che non dovrebbero coesistere, innesti strani, “appendici anatomiche” spostate, sovrapposte, situate in posizioni innaturali. Questo produce un effetto perturbante di dissonanza, ma anche di fascinazione. I corpi di Rață paiono usciti da un sogno malato, da un laboratorio di strane manipolazioni. -
Materia e tecnica
Le sue opere sono polimateriche: resine sintetiche, poliestere, fibra di vetro, metallo, vernici industriali. Le superfici spesso mostrano un dettaglio quasi chirurgico, ma talvolta vernici troppo “lucide”, colori violenti che accentuano l’artificio. Non si tratta solo di deformazione anatomica, ma anche di deformazione materiale: il corpo diventa qualcosa fra reale e artificiale. -
Opera monumentale e installazioni pubbliche
Un esempio importante è Middle Way, una scultura monumentale (≈ 3,5 m × 1,5 m × 0,6 m) raffigurante una mano aperta, esposta in vari spazi pubblici (Liverpool, Cascais) come parte del progetto Moving Monuments.
Anche “Lonely” (2011) è spesso presentata in contesti internazionali.
L’impatto emotivo e la riflessione
Il significato dell’arte di Rață non è solo visivo. C’è molto di psicologico, esistenziale, sociale:
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Le sue deformazioni spesso evocano conflitti interiori: vergogna, frustrazione, paura, senso di alienazione, che sono comuni nell’esperienza umana contemporanea.
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Le opere sfidano il concetto di “normale”: che cosa rende umano un corpo? Quando diventa inquietante, appunto, quando supera certe soglie? Quali aspetti del corpo (identità, alterità, limite, dolore) sono rivelati dalla deformazione?
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C’è anche una critica implicita: nella società moderna il corpo è spesso idealizzato, normalizzato, mercificato; Rață destruttura queste idee mostrando la “carne” che resiste, che si deforma, che continua ad essere materia viva, vulnerabile.
Alcune opere da segnalare
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The Middle Way (2014) — la mano monumentale, simbolica come gesto, ma anche come oggetto inquietante.
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Lonely (2011) — più introspettiva, frammentata, con elementi che sembrano “tagliati” dal corpo.
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Hand Gun — parte del repertorio di corpi-ibridi: può suggerire violenza, minaccia, potere che sorge dalla disarticolazione stessa.
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