Spread

Spread

Spread è un fumetto che afferra il lettore

Fin dalle prime pagine grazie alla sua estetica disturbante e al suo ritmo serrato. L’ambientazione è un mondo post apocalittico gelido e spoglio dominato da una massa rossa e tentacolare che soffoca ogni forma di vita. Jordan e Strahm costruiscono un universo visivo riconoscibile in pochi secondi fatto di contrasti forti e di un’iconografia che ricorda gli incubi biologici di Carpenter ma con una propria identità visiva feroce. Il risultato è un horror che non punta solo sul disgusto ma soprattutto sulla tensione continua.

Il punto di forza immediato della serie

È il protagonista No un uomo taciturno praticamente immune allo Spread che diventa una sorta di ronin della sopravvivenza. La sua capacità di comunicare senza parole crea una dinamica particolare perché costringe il lettore a osservare i dettagli grafici più che i dialoghi. Lo storytelling è asciutto e funziona proprio per questo. Il mondo intorno a No è popolato da personaggi disperati ognuno con un motivo per temere e odiare lo Spread e spesso anche se stessi.

L’atmosfera del fumetto

È sempre sporca sanguinolenta pulsante eppure mai gratuita. La violenza è un linguaggio necessario alla storia così come le deformazioni grottesche che il parassita impone alle creature infette. Strahm disegna un’umanità in decomposizione morale non solo fisica e questo rende le tavole di Spread inquietanti anche quando non compaiono mostri. L’orrore più profondo è spesso quello umano quello che si annida nelle scelte di chi tenta di sopravvivere in uno scenario così estremo.

Spoiler:

La relazione che nasce tra No e la piccola Hope è il cuore emotivo della serie. Hope non è una semplice neonata ma l’unica creatura capace di alterare l’influenza dello Spread e in alcuni casi persino di fermarlo. La sua presenza trasforma No da guerriero solitario in un guardiano e questo crea un contrasto potente con la brutalità dell’ambiente. Il percorso dei due diventa quindi non solo una fuga ma una lenta presa di coscienza del fatto che l’apocalisse potrebbe essere invertita proprio attraverso quella fragile vita che No porta tra le braccia.

Passato lo snodo rivelatore

La serie prende una piega ancora più cupa mettendo in discussione ogni certezza. Jordan non cerca mai soluzioni facili. Preferisce scavare nelle motivazioni dei personaggi nel loro relazionarsi con un potere che sembra inarrestabile e in un mondo che ha dimenticato la pietà. Non c’è mai la sensazione di essere al sicuro e questo serve a mantenere un’aderenza perfetta al genere survival horror che Spread incarna con disarmante coerenza.

Nel complesso

Spread è un fumetto che conquista per la sua ferocia visiva per il suo ritmo inarrestabile e per la sua sorprendente componente emotiva. È una storia che usa il body horror non come semplice attrazione ma come metafora della paura di perdere controllo di sé e del mondo. La costruzione dei personaggi e l’estetica disturbante lo rendono un titolo imprescindibile per chi cerca un horror adulto capace di fare male e di far riflettere. Una delle opere più viscerali e riconoscibili dell’Image Comics degli ultimi anni.


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