I Kallikantzaroi

I Kallikantzaroi

I Kallikantzaroi (Καλλικάντζαροι in greco) sono creature folkloristiche tradizionali della Grecia, associate al periodo natalizio: figure simili a goblin o troll di Natale, nate da antiche credenze popolari che convivono con le tradizioni cristiane del periodo delle feste.

Chi sono

I Kallikantzaroi sono creature malevoli e birichine. Nella tradizione popolare:

  • Non vivono sulla superficie della Terra per la maggior parte dell’anno, ma nel sottosuolo.

  • Tentano di segare l’albero del mondo — un albero cosmico che sostiene il mondo — per farlo cadere e distruggere la Terra.

  • Quando stanno per completare la loro opera, arriva il periodo natalizio (25 dicembre – 6 gennaio) e salgono in superficie per portare mischiare e caos tra gli umani prima di tornare di nuovo sotterranei.

Questo ciclo si ripete ogni anno, perché mentre i Kallikantzaroi sono in superficie la pianta miracolmente si ripristina.

Quando appaiono

I Kallikantzaroi emergono nella cosiddetta Dodekaimero, cioè i dodici giorni tra Natale e l’Epifania, periodo in cui la luce del sole è considerata più debole e il mondo più vicino al soprannaturale.

Aspetto e comportamento

Non esiste una descrizione univoca del loro aspetto, ma alcune caratteristiche ricorrenti includono:

  • Corpo peloso, brutto e storto, spesso con tratti animali (zampe di capra, orecchie d’asino, occhi rossi) o come piccoli diavoli neri con lunghe code.

  • Basso di statura, ma a volte descritto anche come enorme e grottesco.

  • Parlano con un lisp, temono il sole, il fuoco e l’acqua santa, e amano insetti e creature piccole come vermi, rane e serpenti.

Durante i giorni natalizi, si dice che entrino nelle case attraverso camini, fessure o porte lasciate aperte e facciano scherzi e dispetti: sporchino il cibo, rovinino i mobili o disturbino il sonno dei residenti.

Tradizioni e protezioni

Per tenerseli lontani, in diverse zone della Grecia si adottavano vari metodi folkloristici:

  • Lasciare bruciato un fuoco o un tronco per tutta la notte.

  • Mettere un colino sulla soglia: i Kallikantzaroi non possono contare oltre il numero due e rimarrebbero a contare i buchi finché non torna il sole.

  • Appendere ossa di maiale o rami di agrifoglio sulle porte.

  • L’acqua benedetta e la cerimonia della Benedizione delle acque all’Epifania sono considerate efficaci per scacciarli definitivamente fino all’anno successivo.

Origini culturali

La leggenda dei Kallikantzaroi combina elementi pagani (miti cosmici legati all’albero del mondo e a spiriti della natura) con motivi del cristianesimo popolare. Oggi sono soprattutto figure folkloristiche e narrazioni per bambini, ma riflettono antiche visioni del mondo legate a stagioni, cicli solari e spiriti invernali.


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