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Abigail Larson L’Eleganza Oscura del Gotico Contemporaneo

Tra i nomi più suggestivi dell’illustrazione gotica e dark fantasy spicca quello di Abigail Larson, artista americana che da anni ammalia il pubblico con le sue creazioni eteree e disturbanti, capaci di evocare mondi sospesi tra fiaba nera e incubo. Nata in Virginia e trasferitasi a Torino, Larson ha costruito un universo visivo che affonda le radici nel folklore vittoriano, nella letteratura romantica e nell’arte macabra europea, trasformando i suoi lavori in vere e proprie finestre su realtà parallele dove il soprannaturale è presenza costante e insidiosa.

A prima vista, le sue illustrazioni sembrano gentili, quasi leggere, dominate da figure femminili diafane, eleganti e malinconiche, immerse in ambienti carichi di simbolismi esoterici: librerie polverose, foreste spettrali, stanze in cui il tempo si è fermato. Eppure, sotto questa superficie apparentemente fiabesca si cela una tensione sottile, un senso di inquietudine crescente. Gli sguardi delle sue creature non sono mai sereni; rivelano un malessere sommesso, un presentimento oscuro, come se qualcosa di terribile fosse appena accaduto — o stesse per accadere.

L’horror di Abigail Larson non è fatto di sangue o violenza esplicita: è un orrore psicologico, che lavora per sottrazione, insinuandosi nei dettagli minimi — una bocca socchiusa in modo innaturale, mani deformate e lunghe come artigli, ombre sfuggenti che si allungano sui muri alle spalle dei personaggi. Spesso le sue donne sembrano streghe, spose fantasma, mediatrici fra il mondo dei vivi e quello dei morti, sospese in una dimensione liminale da cui non possono (o non vogliono) fuggire.

Il suo stile, che mescola disegno tradizionale, acquerello e finiture digitali, richiama tanto le incisioni di Gustave Doré quanto il tratto inquieto di Edward Gorey, ma con una sensibilità tutta contemporanea. Larson ha collaborato con importanti realtà editoriali come DC Comics e Dark Horse, e ha illustrato opere di autori gotici come Edgar Allan Poe e H. P. Lovecraft, restituendo nuova linfa visiva a racconti di terrore immortali.

Nelle sue opere più recenti emergono anche temi legati alla dissoluzione dell’identità, alla follia e all’ambiguità del tempo, rafforzando l’impressione che le sue immagini non siano semplici illustrazioni, ma varchi verso dimensioni perturbanti dove la bellezza convive con l’orrore, e l’incubo con il sogno.

In un panorama artistico spesso dominato da orrore splatter o body horror, Abigail Larson rappresenta un’isola raffinata e sinistra, dove l’angoscia si insinua lenta, come una nebbia, e avvolge tutto ciò che tocca.


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