Aliens – Scontro Finale

Aliens – scontro finale (Jomes Cameron,1986)

Aliens si potrebbe definire il sequel che non ti aspetti ed allo stesso tempo il sequel perfetto del primo capitolo capolavoro di Ridley Scott. Un modello di riferimento che si collega inconfutabilmente con gli eventi dell’originale, espandendosi continuando e differenziandosi dallo stesso.

Di fronte a tale, pesantissima eredità, il regista canadese James Cameron fece due scelte che poi si rivelarono vincenti :ampliare l’universo narrativo ed aumentare gli effetti speciali (premiati poi con l’Oscar) a servizio di una trama più dinamica e d’azione ma non di meno spaventosa, tesa e profonda nei significati.

La seconda scelta vincente fu’ di puntare maggiormente i riflettori sul personaggio di Ellen Ripley che se nel primo film si era fatta strada ed era diventata gradualmente la protagonista della storia, qui la si può considerare la vera colonna portante. Uno dei personaggi femminili più forti intraprendenti e coraggiosi del cinema, capace di accettare ed affrontare la paura con intelligenza. Tutte Caratteristiche mirabilmente portate sullo schermo da quella splendida attrice che è Sigourney Weaver che gli valsero meritatamente una nomination all’Oscar.

Sarebbe ingeneroso comunque non ricordare almeno alcuni degli altri brillanti ed indimenticabili protagonisti:

Bill Paxton, forse il personaggio più amato di di Aliens, così rompipalle, pauroso e terribilmente umano!

Lance Henriksen in arte Bishop, l’androide che poneva la sicurezza dei suoi compagni umani all’apice delle sue priorità,

Jenette Goldstein in arte Vasquez , ovvero il soldato più tosto del 2° Battaglione Bravo Team del Corpo dei Marines coloniali degli Stati Uniti.

Ricordiamo la trama:

Il “capitano” Ellen Ripley, ibernata per sessant’anni in un sofisticato contenitore del traghetto spaziale Nostromo, e quindi rimasta giovane, è l’unica sopravvissuta alla terribile disavventura che ne ha distrutto l’equipaggio e che ora sconvolge le sue notti con incubi ricorrenti, che si riferiscono alle forme mostruose di vita incontrate sul pianeta Archeron, dove ora vive una colonia di pionieri dello spazio. Quando le viene affidata la missione di scoprire il perchè sia stato misteriosamente interrotto il contatto con quel remoto pianeta, Ellen si trova ad affrontare le spaventose proliferazioni del mostro da cui era avventurosamente sfuggita. Allora infatti c’era un solo alieno, ora vivono là innumerevoli mostruosi alieni, che si riproducono con ritmo frenetico, sempre più avidamente affamati di essere umani. Ad essi Ellen riesce a strappare la piccola Newt, unica superstite dei pionieri approdati nel pianeta maledetto e a portare a termine la missione.

Curiosità finali

Il film è stato candidato a 7 Premi Oscar (Miglior montaggio sonoro, effetti speciali, attrice protagonista (Sigourney Weaver), scenografia, montaggio, sonoro e colonna sonora (James Horner) vincendo due statuette per il Miglior montaggio sonoro e i Migliori effetti speciali.

La scena del trucco con il coltello non era nella sceneggiatura originale. Secondo Lance Henriksen l’aggiunta della mano di Hudson per il trucco del coltello era stata discussa con quasi tutti, tranne che con Bill Paxton.

Il set del nido alieno è stato mantenuto intatto dopo le riprese. E’ stato poi utilizzato come set per la fabbrica chimica Axis utilizzata in Batman (1989). Quando la troupe di Batman è arrivata per la prima volta sul set hanno trovato la maggior parte del nido alieno ancora intatto.

Lance Henriksen aveva promesso privatamente di abbandonare la recitazione se questa parte non avesse funzionato per lui, questo dopo anni di ruoli di secondo piano. Alla fine si è rivelato uno dei suoi film di maggior successo.

L’arma che Ripley ha utilizzato alla fine di Alien è brevemente visibile nelle scene di apertura, ancora bloccato nella parte inferiore dell’uscita di sicurezza della capsula di salvataggio in cui si era incastrata 57 anni prima.

La candidatura all’Oscar come Migliore attrice protagonista di Sigourney Weaver per questo film è stata la prima per un’attrice in un ruolo action.

Le urla degli alieni sono grida di Babbuino alterate in post-produzione.

Al Matthews, che interpreta un sergente dei Marines in questo film, è stato nella vita reale il primo Marine di colore ad essere promosso al grado di sergente sul campo durante il servizio in Vietnam. Per portare la regina aliena alla vita ci sono voluti tra i 14 ei 16 operatori.

Sigourney Weaver era stata inizialmente molto riluttante a riprendere il suo ruolo di Ripley e aveva respinto numerose offerte da Fox Studios per realizzare un sequel temendo che il suo personaggio sarebbe stato scritto male e un sequel non all’altezza avrebbe potuto danneggiare l’eredità di Alien. Tuttavia l’attrice rimase così colpita dalla qualità della sceneggiatura di James Cameron, in particolare per la enorme attenzione e precisione messa nella caratterizzazione di Ripley e il legame madre-figlia tra il suo personaggio e Newt, che finalmente accettò di fare il film.

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