Alien
Alien diventasse l’incubo cinematografico che tutti conosciamo, prese forma come romanzo. Alan Dean Foster trasformò la sceneggiatura in un’opera di carta e inchiostro
Alien diventasse l’incubo cinematografico che tutti conosciamo, prese forma come romanzo. Alan Dean Foster trasformò la sceneggiatura in un’opera di carta e inchiostro
Naoki Urasawa, nel suo capolavoro Pluto, prende uno dei racconti più luminosi della tradizione di Osamu Tezuka e lo trasforma in una tragedia moderna, un requiem sull’umanità e le sue macchine. Non è solo un manga di fantascienza: è un’elegia sulla perdita, sulla memoria e sull’impossibilità di redenzione.
Il campo dell’arcobaleno di Inio Asano non è un semplice manga. È un enigma fatto di ferite, un mosaico narrativo che intreccia trauma, senso di colpa e crudeltà umana. Non ci sono eroi, non c’è redenzione: ci sono solo cicatrici, invisibili eppure pulsanti, che marciscono nel silenzio del tempo.
Lo scarafaggio di Ian McEwan è uno di questi: un’opera breve, affilata come un coltello arrugginito, che graffia con ironia nera e disgusto metafisico.
Liberamente ispirato a Kafka, ma contaminato dall’odore tossico del nostro presente politico, il romanzo rovescia la prospettiva: non è più l’uomo a svegliarsi trasformato in insetto, ma uno scarafaggio che prende possesso del corpo di un uomo di potere.
Angel Engine: l’analog horror virale di TikTok che trasforma un angelo in macchina, tra estetica VHS disturbante e critica oscura all’umanità.”
The Enigma of Amigara Fault di Junji Ito: un manga horror disturbante dove la paura del destino e della claustrofobia si trasformano in un incubo indimenticabile
“Il Generale Abbatte un Angelo di Howard Fast: un romanzo oscuro sulla guerra, il potere e la caduta della purezza, dove l’innocenza viene distrutta dal peso della storia.
Metropolis: dall’anime di Rintarō al film originale di Fritz Lang, un viaggio dark e disturbante nella città-macchina, tra androidi, potere e rovina.
Il mondo dei Pokémon non è solo colori vivaci e amicizie eterne. In fondo al Pokédex, nascosti tra le pagine meno lette, ci sono mostri che sembrano usciti da un incubo. Creature nate dall’odio, dal rancore, dalla fame di anime. Non sono compagni di viaggio, ma presagi di morte.
Non c’è luce che consoli tra le pagine del Paradiso Perduto. Il poema di John Milton, pubblicato nel 1667, non è un inno religioso, ma un viaggio nell’oscurità assoluta: un cosmo lacerato dalla guerra angelica, dalle catene incandescenti dell’Inferno e dal peccato che segna per sempre l’umanità. Milton apre un varco su un teatro di ombre, dove la grandezza si confonde con la rovina, e d