Addio a Diane Keaton
Diane Keaton è scomparsa l’11 ottobre 2025, a Los Angeles, all’età di 79 anni.
Diane Keaton è scomparsa l’11 ottobre 2025, a Los Angeles, all’età di 79 anni.
Benvenuti nella rubrica… #StaseraGuardo – Palinsesto TV Venerdì 10 Ottobre 2025. Siete pronti a vivere serate di pura adrenalina e paura? #StaseraGuardo…
Caniglia si è distinto negli ultimi decenni per opere che fondono influenze classiche con un’estetica disturbante e fortemente emotiva, capace di evocare la fragilità dell’essere umano davanti al mistero del male e al peso dell’ignoto.
“8mm – Delitto a Luci Rosse” è un film del 1999 diretto da Joel Schumacher, noto per il suo tono cupo e disturbante. La pellicola affronta temi profondi e controversi, portando gli spettatori in un viaggio inquietante attraverso il mondo sordido della pornografia e del crimine. Con un cast stellare guidato da Nicolas Cage, il film è una potente esplorazione della curiosità morbosa e della degradazione morale.
Eccoci con un articolo dedicato a Sean Yoro (alias Hula), la prima volta che Horror d’Elite copre un artista di murales: una scelta che rompe un po’ gli schemi del nostro solito percorso horror ma che, come vedrai, si sposa benissimo con atmosfere inquietanti, sogni sommersi e simbologie oscure.
Ex batterista della leggendaria band alternative rock The Replacements, Mars ha lasciato la musica per dedicarsi completamente alla pittura, dando vita a un corpus di opere che unisce inquietudine, compassione e un’estetica surreale fortemente riconoscibile.
La separazione annunciata: un amore maturo che si conclude con rispetto Il 19 settembre 2025 Tim Burton e Monica Bellucci hanno reso…
Si spegne un sole che illuminava il cinema: addio a Robert Redford, l’ultima alba di una leggenda
Rață è oggi considerato uno degli artisti che meglio interpreta la dimensione del corpo come luogo di distorsione, metamorfosi, inquietudine. Le sue opere spesso partono da frammenti anatomici — braccia, gambe, torso, mani, piedi — che vengono separati, deformati, ricombinati, moltiplicati; abbinati in modi stranianti, innaturali, spesso disturbanti ma anche poetici nella loro “incompletezza”.
In un tempo dove il silenzio può essere più assordante del grido, l’arte horror trova una nuova dimensione nell’uso evocativo del vuoto. Immagina un’opera in cui lo spazio vissuto diventa soggetto e narrativa: un corridoio immerso nell’oscurità, dove ombre fluttuano come memorie perdute; un ritratto incompiuto, con un volto che emerge dal nulla, incompleto e spettrale. Qui il “non detto” assume un potere visivo capace di insinuare inquietudine e guardare dentro l’anima dell’osservatore.