Basketful of Heads
Basketful of Heads è una miniserie horror
In sette numeri scritta da Joe Hill (figlio di Stephen King) e illustrata da Leomacs, pubblicata sotto l’etichetta Hill House Comics della DC Comics. Fin dal primo numero, il fumetto colpisce per la sua atmosfera cupa e straniante, ma anche per un tono ironico che riesce a convivere con la violenza grafica e il senso di angoscia che pervade l’intera narrazione. È una storia che mescola horror, thriller e noir in un’ambientazione da provincia americana, con un tocco soprannaturale che trasforma la narrazione da classica a disturbante.
La protagonista June Branch
È una ragazza apparentemente ordinaria che si trova coinvolta in una situazione surreale e sanguinosa quando un gruppo di evasi prende d’assalto la casa dello sceriffo dell’isola di Brody. Da lì inizia una notte di terrore, durante la quale June è costretta a combattere per la propria vita e quella del fidanzato Liam. In suo possesso c’è un’antica ascia vichinga appartenente alla collezione dello sceriffo, un’arma che si rivelerà tutt’altro che normale: ogni testa mozzata da quell’ascia continua a parlare. Questo elemento, che potrebbe sembrare ridicolo, viene invece gestito con maestria, riuscendo a equilibrare il grottesco e il macabro con un ritmo narrativo teso e accattivante.
L’aspetto visivo è un altro punto di forza della serie
Il tratto di Leomacs è pulito ma espressivo, capace di alternare tavole claustrofobiche a sequenze di pura tensione narrativa. I colori di Dave Stewart, già noto per il suo lavoro su Hellboy, contribuiscono a costruire un’estetica sporca e piovosa, perfettamente adatta a un racconto ambientato in una cittadina costiera del Maine. Lo stile richiama volutamente il fumetto horror classico degli anni ’70 e ’80, ma lo aggiorna con una regia moderna e dinamica. Il contrasto tra la violenza pulp e la calma apparente della provincia americana è reso in modo efficace e disturbante.
La storia
Per quanto costruita attorno a una premessa soprannaturale, è profondamente ancorata a dinamiche sociali e morali molto reali. Hill costruisce un racconto di vendetta, ma anche di scoperta e disillusione, in cui June è costretta a confrontarsi non solo con i criminali che la inseguono, ma con una rete di corruzione e bugie molto più ampia. Il femminile in Basketful of Heads non è passivo né stereotipato: June è un’eroina anomala, vulnerabile e insieme feroce, costretta a cambiare pelle nel giro di poche ore.
Spoiler:
Nel corso della narrazione, June scopre che Liam, il fidanzato per cui sta rischiando la vita, non è chi dice di essere. Non solo è coinvolto nel furto che ha scatenato la serie di eventi violenti, ma è anche un traditore che ha manipolato tutti, inclusa lei. La rivelazione è scioccante e segna un punto di rottura per la protagonista, che non solo deve combattere contro i suoi nemici, ma anche contro l’amara consapevolezza di essere stata ingannata da chi amava. L’ultimo atto del fumetto la vede prendere una decisione drastica e definitiva, confermando la sua trasformazione da vittima a carnefice consapevole. La sua vendetta, anche se giustificata, lascia un retrogusto amaro e apre domande morali che il lettore porterà con sé anche dopo la fine della lettura.
In conclusione
Basketful of Heads è una lettura intensa e visivamente potente, che riesce a intrattenere senza rinunciare a temi profondi e a personaggi sfaccettati. La scrittura di Joe Hill mostra una maturità narrativa che va oltre il semplice omaggio all’horror classico, proponendo invece una riflessione sulla violenza, il potere e la verità. È un fumetto che riesce a essere al tempo stesso pulp e sofisticato, disturbante e coinvolgente. Una chicca per gli amanti del genere, ma anche per chi cerca storie capaci di sorprendere e colpire allo stomaco.
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