Belzebuth

Belzebuth

Belzebuth (2017)

Regia: Emilio Portes
Genere: Horror soprannaturale, thriller psicologico
Ambientazione: Tijuana e zona di confine tra Messico e Stati Uniti

Trama

La storia si apre in un ospedale, dove il detective Emmanuel Ritter e sua moglie accolgono con gioia la nascita del loro primo figlio. Ma un evento spaventoso trasforma subito quel momento in un incubo: un’infermiera, dopo aver preso servizio nel reparto neonatale, si barrica all’interno e massacra tutti i neonati con un bisturi, compreso il figlio di Ritter. Dopo il gesto, si toglie la vita.

Anni dopo, Ritter è ancora segnato da quella tragedia, isolato emotivamente e tormentato. Quando viene assegnato a indagare su una strage avvenuta in una scuola elementare, scopre che si tratta solo di uno dei molti episodi inquietanti che coinvolgono la morte di bambini in situazioni pubbliche. L’indagine prende una piega inaspettata: Ritter si ritrova immerso in un mondo oscuro, dove eventi sovrannaturali si intrecciano con la realtà. Con l’aiuto di un agente americano e un prete scomunicato ossessionato dal male, il detective si mette sulle tracce di una forza demoniaca che sembra colpire senza pietà.

Stile e atmosfera

Portes costruisce una tensione costante, più mentale che visiva, con momenti disturbanti e una costante sensazione di inquietudine. Tijuana, con la sua mescolanza di civiltà e desolazione, fa da sfondo a una storia di dolore, fede e forze invisibili. Le sequenze più forti, tra cui le stragi iniziali, sono crudeli ma mai gratuite.

Cast e interpretazioni

Joaquín Cosío è intenso e vulnerabile nei panni di Ritter, un uomo segnato da un lutto impossibile da dimenticare. Tobin Bell offre una prova magnetica nel ruolo di un prete enigmatico, mentre Tate Ellington dà equilibrio razionale alla squadra investigativa. Il trio funziona bene, tra conflitti interiori e visioni contrapposte del male.

Temi principali

Belzebuth esplora il dolore umano di fronte all’inspiegabile, e affronta la domanda su quanto possa spingersi il male nella nostra realtà. Tra fede e scienza, il film mette in scena un’indagine che è anche spirituale, attraversando i limiti della comprensione umana.

Punti di forza e debolezze

Nonostante qualche momento di stasi narrativa, il film è visivamente potente e supportato da una regia attenta. L’intreccio tra cronaca e occulto lo rende originale, anche grazie a una rappresentazione non convenzionale del demonico e a una forte componente psicologica.

Conclusione

Belzebuth è un horror cupo e disturbante, capace di scuotere e far riflettere. Non si limita a raccontare una storia di paura, ma cerca di mettere a nudo la fragilità dell’uomo quando si confronta con ciò che non può spiegare né controllare. Un’opera intensa, che merita attenzione.

Iscriviti al nostro canale YouTube

Articoli simili

  • L’ Ultima Casa a Sinistra

    “L’ultima casa a sinistra” è un thriller molto violento e drammatico del 1972 diretto da Wes Craven, che segna il suo debutto come regista. Il film è noto per essere controverso e ha suscitato molte reazioni sia positive che negative per la sua crudezza e brutalità. La trama ruota attorno a due ragazze adolescenti, Mari e Phyllis, che vengono rapite da un gruppo di criminali e portate in una casa isolata, dove subiscono violenze sessuali e torture.

  • Delirium

    Delirium è un film thriller psicologico del 2018 diretto da Dennis Iliadis, noto per il suo remake de L’ultima casa a sinistra (2009). Con un mix di tensione, suspense e colpi di scena, Delirium esplora i confini tra realtà e illusione, proponendo un’esperienza coinvolgente per gli amanti del genere. Protagonista della pellicola è Topher Grace, che offre una performance intensa e sfaccettata.

  • Fright Night – Il Vampiro della Porta Accanto

    Diretto da Craig Gillespie, Fright Night – Il Vampiro della Porta Accanto (2011) è il remake del celebre film horror del 1985, Fright Night, che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati di horror. Questa nuova versione conserva l’essenza del film originale, ma con un tono più moderno, elementi visivi aggiornati e un cast stellare, risultando un mix di tensione, horror e umorismo nero.

  • The Silver Coin

    The Silver Coin è un’antologia horror che si distingue per la sua struttura corale e per la sua coerenza visiva nonostante il continuo cambio di sceneggiatori. Ogni storia ruota attorno a una moneta d’argento maledetta che attraversa epoche e persone lasciando dietro di sé morte, rovina e disperazione. Michael Walsh ne cura interamente i disegni e i colori costruendo un universo visivo oscuro e sporco in cui la violenza non è mai gratuita ma sempre funzionale a mostrare quanto il desiderio umano di successo o potere possa trasformarsi in condanna. La moneta diventa così un simbolo del prezzo del desiderio e della corruzione dell’anima.

  • Presence

    La famiglia Payne sembra una famiglia perfetta. Quando la vita della figlia minore Chloe viene sconvolta da un tragico evento scelgono di trasferirsi in una nuova casa, fuori città, per ripartire da zero. Presto però la ragazza si accorge di qualcosa che non va nella sua camera; inizialmente la famiglia non le crede, ma cambierà idea quando le manifestazioni diventeranno impossibili da ignorare. Mentre la loro realtà quotidiana inizia a sgretolarsi e le tensioni si amplificano, una presenza inquietante li osserva e li influenza, silenziosa ma sempre più vicina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *