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  • The Divide

    The Divide (2011), diretto da Xavier Gens, è un film sci-fi horror che affonda le sue radici in una visione cupissima della natura umana, declinata attraverso il filtro del survival post-apocalittico. Ambientato quasi interamente all’interno di un rifugio antiatomico, il film si apre con un attacco nucleare improvviso su New York. Un gruppo eterogeneo di sopravvissuti si rifugia in cantina, trovandosi costretto a convivere in spazi angusti mentre il mondo esterno, apparentemente distrutto, rimane un’incognita. Questa premessa, semplice ma potente, funge da detonatore per un’escalation di paranoia, violenza e follia.

  • La Donna alla Finestra

    La donna alla finestra (titolo originale The Woman in the Window) è un thriller psicologico del 2021 diretto da Joe Wright e tratto dall’omonimo bestseller di A.J. Finn. Il film, distribuito su Netflix, unisce suspense e introspezione psicologica, aggiornando il classico schema del “testimone involontario” reso celebre da Hitchcock con La finestra sul cortile.

  • Black Swan

    Black Swan (2010) è un drama psicologico diretto da Darren Aronofsky, che esplora i temi della perfezione, della rivalità e della discesa nella follia attraverso il mondo della danza classica. Il film è un’opera intensa e viscerale che fonde elementi di horror psicologico con un dramma psicologico profondo, immergendo lo spettatore in una realtà instabile e inquietante.

  • Le Catacombe di Parigi

    Sotto le strade eleganti e rumorose di Parigi, la città dell’amore e della luce, si cela un mondo completamente diverso: oscuro, silenzioso, e intriso di mistero. Le Catacombe di Parigi sono uno dei luoghi più inquietanti al mondo, un enorme ossario sotterraneo che custodisce i resti di milioni di persone.

  • Il Gabinetto delle Figure di Cera

    Il gabinetto delle figure di cera (Das Wachsfigurenkabinett), diretto da Paul Leni nel 1924, è un classico del cinema espressionista tedesco che mescola abilmente elementi di horror, fantasia e avventura. Questo film è considerato una delle opere più rappresentative del periodo, grazie alla sua estetica visiva unica e alla sua narrazione innovativa.

  • Paradiso Perduto

    Non c’è luce che consoli tra le pagine del Paradiso Perduto. Il poema di John Milton, pubblicato nel 1667, non è un inno religioso, ma un viaggio nell’oscurità assoluta: un cosmo lacerato dalla guerra angelica, dalle catene incandescenti dell’Inferno e dal peccato che segna per sempre l’umanità. Milton apre un varco su un teatro di ombre, dove la grandezza si confonde con la rovina, e d

  • Fullmetal Alchemist

    Dietro la patina scintillante dell’avventura e del legame fraterno, Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa nasconde un cuore nero, pulsante e disturbante. È un’opera che inganna i lettori con il sogno dell’alchimia per poi strapparli bruscamente dentro un incubo fatto di mutilazioni, guerre,