Specchi Infranti e Incubi Digitali L’Orrore Onirico di Soccordia
Nel panorama in continua trasformazione dell’arte horror contemporanea, una delle voci più affascinanti e disturbanti è quella di Soccordia, conosciuta su Instagram…
Arte è la rubrica dedicata alle opere d’arte horror, dove esploriamo le creazioni visive che incapsulano l’essenza del brivido e del mistero. In questa sezione, analizzeremo dipinti, sculture e altre forme artistiche che evocano il lato più oscuro e inquietante dell’immaginazione umana. Scopriremo come questi artisti usano l’arte per esprimere paure profonde e atmosfere disturbanti, e come le loro opere influenzano e arricchiscono il mondo dell’horror. Unisciti a noi per un viaggio attraverso le creazioni artistiche che sfidano la mente e stimolano l’orrore.
Nel panorama in continua trasformazione dell’arte horror contemporanea, una delle voci più affascinanti e disturbanti è quella di Soccordia, conosciuta su Instagram…
Nel panorama contemporaneo dell’arte horror digitale, il nome di Dmitry Parkin si distingue come uno dei più affascinanti e visionari. Scultore digitale e creature designer originario della Russia, Parkin ha saputo dare vita a un universo visivo che coniuga suggestioni gotiche, sensibilità post-umana e un tocco di inquietante misticismo.
Nato a Pistoia, Amendola è celebre per le sue immagini in bianco e nero che immortalano opere di maestri come Michelangelo, Donatello, Canova, e tanti altri. La sua peculiarità non è semplicemente documentare l’opera, ma trasformarla: attraverso un magistrale uso della luce e dell’ombra, l’artista rivela pieghe drammatiche, tensioni nascoste e un palpito quasi umano nelle superfici di marmo e bronzo.
Nato a Venezia nel 1975, Giorgio Finamore si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2002. Fin dagli anni Novanta sviluppa un linguaggio personale battezzato Gotico Postmoderno, un immaginario visivo che fonde horror, fantascienza e architettura gotica in una visione estetica fortemente evocativa del rapporto simbiotico tra uomo e macchina.
Nel buio delle sale degli anni ’70 e ’80, quando il cinema horror italiano raggiungeva l’apice del suo splendore, c’era un artista che trasformava la paura in immagine prima ancora che lo spettatore vedesse il primo fotogramma: Enzo Sciotti.
Conosciuto anche come Mister Sam. Shearon, Artista britannico poliedrico, ha fatto dell’oscurità il suo linguaggio visivo, dando vita a un universo fatto di creature lovecraftiane, distopie urbane e figure archetipiche del terrore. Il suo stile, inconfondibile, fonde suggestioni steampunk, cyberpunk e gotiche in una narrazione visiva che turba e incanta al tempo stesso.
Tra le tenebre dell’illustrazione contemporanea, un nome si staglia come un richiamo ancestrale che mescola incubo e meraviglia: Olivier Ledroit. Pittore, illustratore, evocatore di mondi oscuri, Ledroit è un artista francese che ha trasformato la tavola da disegno in un altare gotico, dove si celebrano rituali visivi fatti di sangue, carne e sogni corrotti.
Nel panorama dell’arte oscura contemporanea, Jesse Draxler è una figura di culto. Pittore, fotografo e manipolatore digitale, Draxler costruisce un universo visivo in cui l’identità si scompone e si deforma, dissolvendosi in un bianco e nero disturbante. Le sue opere, spettrali e taglienti, evocano un senso di dissociazione che non urla ma sussurra con forza inquietante.
Nato nel 1967 a San Pedro, in California, Chet Zar è un artista visivo capace di spaziare con naturalezza tra pittura, scultura, trucco prostetico ed effetti speciali. Il suo stile è inconfondibile: volti deformi, occhi vuoti o liquidi, espressioni attonite o dolenti, corpi mostruosi eppure statici come in una posa sacrale.
Nel cuore più oscuro dell’arte digitale contemporanea pulsa la visione disturbante e sacrale di Daniele Valeriani, artista italiano il cui lavoro si muove sul confine tra l’illustrazione esoterica, l’orrore cosmico e la pittura digitale simbolista.