Austin Osman Spare l’Occultismo nell’Arte
Quando si parla di arte e occultismo, pochi nomi emergono con la stessa intensità di Austin Osman Spare (1886-1956). Pittore, illustratore e…
Arte è la rubrica dedicata alle opere d’arte horror, dove esploriamo le creazioni visive che incapsulano l’essenza del brivido e del mistero. In questa sezione, analizzeremo dipinti, sculture e altre forme artistiche che evocano il lato più oscuro e inquietante dell’immaginazione umana. Scopriremo come questi artisti usano l’arte per esprimere paure profonde e atmosfere disturbanti, e come le loro opere influenzano e arricchiscono il mondo dell’horror. Unisciti a noi per un viaggio attraverso le creazioni artistiche che sfidano la mente e stimolano l’orrore.
Quando si parla di arte e occultismo, pochi nomi emergono con la stessa intensità di Austin Osman Spare (1886-1956). Pittore, illustratore e…
Anton Semenov è un artista russo nato a Bratsk, in Siberia, che ha guadagnato riconoscimento internazionale per le sue opere digitali caratterizzate da un’iconografia oscura e surreale. Fin dalla giovane età, Semenov ha mostrato interesse per le tecniche artistiche tradizionali, ma è stato solo nel 2007 che ha iniziato a dedicarsi al design grafico e all’arte digitale, utilizzando principalmente Adobe Photoshop e una tavoletta grafica per creare le sue immagini distintive.
Con le sue tele monumentali che ritraggono figure femminili in tutta la loro cruda, imperfetta e spesso debordante fisicità, Saville non dipinge semplicemente dei nudi; evoca un senso di disagio viscerale che sconfina in una forma di “body horror” psicologico.
Il cinema horror, da sempre, si è nutrito di immagini potenti e simbolismi oscuri. Ma cosa succede quando l’estetica decadente e il simbolismo artistico si fondono con l’orrore? Un viaggio tra film che hanno saputo catturare l’essenza dell’angoscia attraverso l’arte.
Kelly Jean è una fotografa britannica specializzata in fotografia horror, con oltre 12 anni di esperienza nel settore. Basata nel Somerset, Regno Unito, lavora principalmente in location nelle aree di Shepton Mallet, Glastonbury, Bristol e Bath.
Henry Fuseli (1741-1825) è stato uno dei più grandi maestri della pittura horror, capace di tradurre sulla tela incubi e visioni spettrali con una potenza espressiva senza pari. Pittore svizzero naturalizzato britannico, il suo stile si colloca tra il Neoclassicismo e il Romanticismo, ma è nel regno dell’immaginario gotico che il suo genio si è espresso al massimo.
Ivan Albright è stato un artista americano noto per il suo stile iperrealista e profondamente inquietante, un visionario dell’orrore pittorico che ha trasformato la decadenza e la decomposizione in un’arte affascinante e macabra. Nato nel 1897, Albright ha sviluppato un’estetica ossessivamente dettagliata, capace di rivelare ogni singolo difetto della carne umana, dai pori dilatati alle vene pulsanti, fino alla putrefazione stessa. Il suo lavoro si colloca perfettamente nel solco del gotico americano, un filone che mescola realismo esasperato e temi macabri con un senso di angoscia quasi metafisico.
Britt-Ingrid Persson, nota anche con la sigla BIP, è una delle scultrici più importanti della Svezia contemporanea. Nata nel 1938, ha sviluppato un linguaggio artistico che fonde elementi geometrici e organici, esplorando temi come l’identità, il corpo e la tensione tra forma e spazio.
Junko Mizuno è un’artista giapponese contemporanea il cui lavoro rappresenta una fusione unica e affascinante tra l’adorabile estetica kawaii e il perturbante mondo dell’horror. Nata nel 1973, Mizuno ha sviluppato uno stile inconfondibile che attinge sia dalla cultura pop giapponese che dalle tradizioni gotiche e macabre, creando opere che sono allo stesso tempo seducenti e inquietanti. Le sue creazioni, che spaziano dalle illustrazioni alle sculture, sono caratterizzate da figure femminili dall’aspetto infantile e innocente, ma che nascondono un lato oscuro e spesso grottesco.
L’espressione horror vacui, che in latino significa “terrore del vuoto,” descrive la tendenza a riempire ogni spazio disponibile in un’opera d’arte, una decorazione o un design. Questo concetto, radicato nella storia dell’arte e della psicologia umana, rappresenta un impulso creativo che riflette il timore di lasciare superfici vuote, percepite come incomplete o scomode.