Un’estetica che incanta e inquieta, l’impatto visivo è potente, l’arte di Tomm Coker, con il suo stile realistico e cinematografico, si sposa perfettamente con l’atmosfera cupa e claustrofobica del racconto. I colori spenti, la grana digitale e la messa in scena rigorosa evocano una sensazione costante di pericolo e manipolazione. La struttura narrativa è intervallata da documenti fittizi, lettere, verbali, pagine di libri proibiti che arricchiscono il worldbuilding e aumentano il senso di verosimiglianza dell’universo narrativo. Non si legge, si indaga.