Fumetti Horror

I Fumetti Horror sono un viaggio oscuro ed ipnotico nei recessi più inquietanti dell’immaginazione, dove il terrore prende forma tra le pagine. Vampiri affamati, creature innominabili, case infestate ed incubi psicologici si intrecciano in storie che non si limitano a spaventare ma seducono con atmosfere macabre e dettagli visivi disturbanti. Questo genere, nato dall’unione di narrativa gotica ed arte grafica, è un regno dove il grottesco incontra il sublime, trascinando il lettore in un’esperienza che oscilla tra il brivido del mistero e l’angoscia del terrore puro. I fumetti horror non sono semplici letture, ma finestre su universi dove la paura si fa poesia ed il confine tra reale e soprannaturale diventa labile, invitandoti a perderti nel loro abbraccio sinistro.

Jacula

Jacula

Jacula rappresenta uno dei capisaldi del panorama erotico-horror italiano, un genere che negli anni ’70 trovò una vasta eco tra i lettori adulti. Creato da Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon, il personaggio di Jacula si distingue per il suo fascino ambiguo, sospeso tra il desiderio di redenzione e la condanna della sua natura vampirica. Pubblicato da Ediperiodici, il fumetto ha saputo combinare sapientemente elementi gotici, sensualità e una dose di melodramma che lo ha reso un cult.

Martin Mystère

Martin Mystère

Se si dovesse descrivere Martin Mystère in una frase, si potrebbe dire che è il connubio perfetto tra cultura pop e il fascino per l’ignoto. Creato da Alfredo Castelli e pubblicato da Sergio Bonelli Editore nel 1982, questo fumetto è una pietra miliare del panorama italiano, unendo il mistero con una dose di ironia e introspezione. Martin è un professore di antropologia e archeologia, appassionato di scienza e miti, che si dedica a investigare fenomeni soprannaturali e misteri irrisolti, spesso con una prospettiva che sfida il confine tra scienza e magia.

Nathan Never

Nathan Never

Nathan Never, il longevo fumetto italiano della Sergio Bonelli Editore, è un viaggio nella fantascienza mescolata con un’anima noir, condito con una spruzzata di pessimismo cosmico che farebbe impallidire anche Philip K. Dick. Pubblicato per la prima volta nel 1991, il fumetto è ambientato in un futuro distopico dove la tecnologia e l’alienazione sociale dominano. Al centro di tutto c’è Nathan Never, un investigatore privato tormentato dal proprio passato e da una città che non perdona.

Marshal Law

Marshal Law

Marshal Law è un fumetto che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nel panorama delle storie di supereroi. Creato da Pat Mills e Kevin O’Neill, la serie debuttò nei primi anni ’80 come una parodia oscura e violenta del genere. Non solo si distaccò radicalmente dalle narrazioni eroiche tradizionali, ma ha anche ispirato opere moderne come The Boys, con la quale condivide molte delle sue tematiche e la stessa visione cinica e disillusa sui supereroi. L’opera di Garth Ennis, infatti, ha preso spunto da Marshal Law per esplorare l’idea dei supereroi come personaggi corrotti e moralmente ambigui, anticipando molte delle sue tematiche, come l’abuso di potere e la critica alla società consumistica.

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The Boys

The Boys non è il classico fumetto di supereroi, e per fortuna. Se sei stanco di tizi in calzamaglia che salvano gattini dagli alberi con sguardi pieni di virtù, allora Garth Ennis e Darick Robertson hanno quello che fa per te. Qui, i “super” non sono esattamente eroi, ma piuttosto sociopatici in cerca di gloria e soddisfazioni personali. Sì, ci sono esplosioni, combattimenti epici e personaggi iconici, ma ogni pagina trasuda una corrosiva critica al mito del supereroe e alla cultura che lo adora. I protagonisti? Un gruppo di “uomini normali” (ma nemmeno tanto) che decidono di dare una bella lezione a queste divinità arroganti. Billy Butcher, il leader del team, è l’incarnazione dell’odio ben indirizzato. Un personaggio con il carisma di un gangster londinese e la sottigliezza di un tir nei confronti della moralità. E poi c’è Hughie, lo sfigato di turno, che rappresenta il lettore catapultato in un mondo di ultra-violenza e battute più taglienti di un rasoio.

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John Doe

“John Doe” è una delle opere più rappresentative del fumetto italiano moderno, creata da Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni. Pubblicata tra il 2003 e il 2012 da Eura Editoriale (poi Editoriale Aurea), la serie si distingue per il suo mix di azione, ironia e critica sociale. L’idea di seguire le vicende di un “contabile della Morte” che decide di ribellarsi al sistema divino è un concept che unisce tematiche esistenziali con un’estetica pop e pulp.

Dampyr

Dampyr

“Dampyr”, creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo nel 2000 per Sergio Bonelli Editore, è uno dei fumetti horror italiani più longevi e apprezzati. La storia si concentra su Harlan Draka, un dampyr un essere metà umano e metà vampiro, destinato a combattere contro i Maestri della Notte, potenti vampiri immortali che dominano interi territori nel mondo. Il personaggio di Harlan è quello di un eroe riluttante, segnato dalla scoperta della sua vera natura e dalle battaglie contro entità sovrannaturali che minacciano il genere umano. Sin dal primo numero, si avverte l’impegno nel creare una mitologia unica, che fonde leggende europee con nuove idee, regalando al pubblico un’atmosfera cupa e coinvolgente.

Samuel Stern

Samuel Stern

Samuel Stern, è una serie horror Italiana lanciata nel 2019 da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro per la casa editrice Bugs Comics. Ambientata a Edimburgo, la serie si focalizza su Samuel Stern, un libraio appassionato di occultismo che svolge un’attività alquanto particolare: gli esorcismi.