Naoki Urasawa – L’Architetto dell’Inquietudine
Monografia dark su Naoki Urasawa: il maestro del thriller psicologico, autore di Monster e Pluto, e il legame con Dario Moccia, il suo più appassionato interprete italiano.”
Monografia dark su Naoki Urasawa: il maestro del thriller psicologico, autore di Monster e Pluto, e il legame con Dario Moccia, il suo più appassionato interprete italiano.”
The October Faction, riesce subito a conquistare con la sua atmosfera. È oscuro, intriso di segreti familiari e mostri primordiali. Niles, già noto per opere come 30 Giorni di Notte, mette insieme una famiglia dalle dinamiche disfunzionali, i Allans, che dietro una facciata apparentemente tranquilla nascondono un passato da cacciatori di mostri e mitologie oscure. L’ambientazione assume subito toni gotici, con la dimora immersa nei boschi, le ombre lunghe, gli angoli dove qualcosa si nasconde. Il disegno di Worm rafforza questo mood grazie a tavole ricche di texture, giochi di luci e ombre, e una palette che oscilla tra i toni seppia, bruciati, sporchi. Il risultato è un horror che non fa affidamento solo sulla paura improvvisa ma sull’atmosfera, sull’attesa, sul senso che il mostro potrebbe già essere lì, dietro l’angolo.
Monografia dark su Inio Asano: il mangaka che trasforma la malinconia in arte, raccontando la disperazione e la solitudine con poesia e crudeltà.
“Green Wake”, scritto da Kurtis J. Wiebe e illustrato da Riley Rossmo, è un fumetto horror pubblicato da Image Comics tra il 2011 e il 2012. Si tratta di una serie relativamente breve — appena dieci numeri — ma capace di costruire un mondo fortemente evocativo, sospeso tra realtà e incubo. Fin dalle prime pagine, il lettore viene catapultato in una cittadina oscura e fangosa, un limbo urbano in cui le persone arrivano misteriosamente e raramente riescono ad andarsene. L’atmosfera è pesante, carica di pioggia, ruggine e segreti sussurrati tra vicoli desolati. È un fumetto che non punta solo alla paura viscerale, ma anche a quella più sottile e disturbante: la paura di essere dimenticati e intrappolati nei propri peccati.
Monografia dark su Junji Ito, il maestro del manga horror che trasforma la bellezza in follia e la carne in poesia grottesca.
Reckless è una serie di graphic novel scritta da Ed Brubaker e disegnata da Sean Phillips, una coppia ormai consolidata nel panorama del fumetto noir contemporaneo. Pubblicata da Image Comics, la serie segue le indagini e le disavventure di Ethan Reckless, un ex-agente sotto copertura della CIA che, negli anni ’80, si reinventa come una sorta di “risolutore di problemi” privato a Los Angeles. L’atmosfera è profondamente radicata nel noir classico, con echi di Raymond Chandler e James Ellroy, ma filtrata attraverso una lente pulp, malinconica e politicamente disillusa.
Nel principio fu il corpo. Poi venne la rete, e il corpo divenne un guscio: uno shell. È qui che nasce il Ghost in the Shell, l’anima intrappolata nella macchina,
Harrow County, scritto da Cullen Bunn e illustrato da Tyler Crook, è un racconto gotico che affonda le sue radici in un’America rurale fatta di superstizioni, boschi oscuri e creature inquietanti. Fin dal primo volume, la serie cattura grazie a un’atmosfera opprimente ma affascinante, dove ogni albero sembra avere occhi e ogni ombra nasconde un segreto. La storia si concentra su Emmy, una ragazza che vive in una remota contea e che, alla vigilia del suo diciottesimo compleanno, scopre di avere un legame profondo e pericoloso con la storia stregonesca del luogo. È l’inizio di un viaggio che mescola la paura dell’ignoto con la consapevolezza di sé.
Il campo dell’arcobaleno di Inio Asano non è un semplice manga. È un enigma fatto di ferite, un mosaico narrativo che intreccia trauma, senso di colpa e crudeltà umana. Non ci sono eroi, non c’è redenzione: ci sono solo cicatrici, invisibili eppure pulsanti, che marciscono nel silenzio del tempo.
The Nice House on the Lake è un’opera che affonda le sue radici in un terrore lento e viscerale, costruito più sull’inquietudine che sull’impatto immediato. James Tynion IV, già noto per il suo lavoro su Something Is Killing the Children e The Department of Truth, qui si muove su un terreno diverso, un horror intimo, cerebrale, che fa leva sulla paranoia e sull’alienazione. La storia inizia come un classico survival contemporaneo, ma si trasforma presto in qualcosa di più complesso e disturbante, una riflessione sul senso di controllo, sulla fine del mondo e sull’umanità stessa.