The Enigma of Amigara Fault
The Enigma of Amigara Fault di Junji Ito: un manga horror disturbante dove la paura del destino e della claustrofobia si trasformano in un incubo indimenticabile
The Enigma of Amigara Fault di Junji Ito: un manga horror disturbante dove la paura del destino e della claustrofobia si trasformano in un incubo indimenticabile
Reaver, pubblicato da Image Comics e scritto da Justin Jordan con i disegni di Rebekah Isaacs, è un fumetto che unisce l’epica dark fantasy con tinte horror particolarmente brutali. Ambientato nel mondo spietato di Madaras, la serie prende il classico tropo della “missione suicida” e lo reinterpreta con un gruppo di emarginati condannati a morte, costretti a collaborare per sopravvivere. Fin dalle prime pagine, il tono è chiaro: sangue, tradimento e un mondo in cui nessuno è davvero innocente. L’atmosfera è cupa, i colori sono desaturati e la narrazione non fa concessioni al lettore più sensibile.
Il mondo dei Pokémon non è solo colori vivaci e amicizie eterne. In fondo al Pokédex, nascosti tra le pagine meno lette, ci sono mostri che sembrano usciti da un incubo. Creature nate dall’odio, dal rancore, dalla fame di anime. Non sono compagni di viaggio, ma presagi di morte.
La premessa di Exquisite Corpses instaura subito un’atmosfera cupa e feroce: ogni cinque anni, nel cuore della notte di Halloween, le famiglie più ricche d’America orchestrano un gioco mortale in cui dodici assassini spietati vengono gettati in una piccola cittadina—Oak Valley, nel Maine—e l’obiettivo è chiaro: sopravvivere. Il contrasto tra i cittadini indifesi e questo “aristocratico” massacro crea una tensione palpabile. Il progetto nasce dalla mente di James Tynion IV e Michael Walsh, ma si sviluppa grazie alla creatività collettiva del “Corpse Crew”, una squadra di autori e illustratori di primo piano. Il tono è quello di un survival horror con forti tinte da battle royale, mescolato a una satira sociale tagliente.
Il mondo degli idol è un teatro di menzogne. Luci, glitter, applausi: tutto serve a mascherare il marciume che pulsa sotto la pelle dello showbiz. Oshi no Ko non è un manga patinato, ma un requiem per la purezza perduta. È la storia di come la fama trasforma le persone in merce e i sogni in catene.
Basketful of Heads è una miniserie horror in sette numeri scritta da Joe Hill (figlio di Stephen King) e illustrata da Leomacs, pubblicata sotto l’etichetta Hill House Comics della DC Comics. Fin dal primo numero, il fumetto colpisce per la sua atmosfera cupa e straniante, ma anche per un tono ironico che riesce a convivere con la violenza grafica e il senso di angoscia che pervade l’intera narrazione. È una storia che mescola horror, thriller e noir in un’ambientazione da provincia americana, con un tocco soprannaturale che trasforma la narrazione da classica a disturbante.
Victor LaValle’s Destroyer è una graphic novel che si impone come una rilettura potente, moderna e politicamente consapevole del mito di Frankenstein. Scritta dallo stesso Victor LaValle (autore già noto per i suoi romanzi weird e horror come The Ballad of Black Tom) e illustrata da Dietrich Smith, l’opera si muove su un piano tematico profondo, intrecciando l’orrore gotico classico con questioni contemporanee come la brutalità della polizia, la perdita, la vendetta e l’eredità scientifica. Pubblicata da BOOM! Studios, la miniserie in sei numeri si presenta come un’opera intensa, visivamente dinamica e narrativamente impegnata.
mito di Dracula ha affascinato generazioni, ma raramente è stato reinventato con tanta forza visiva e narrativa come in DRCL – Midnight Children, manga di Shin-ichi Sakamoto (autore di Innocent e The Climber).
I Walk With Monsters è un fumetto horror psicologico pubblicato da Vault Comics, scritto da Paul Cornell e illustrato da Sally Cantirino. È una storia intima, cruda e profondamente inquietante, che affronta il trauma dell’infanzia, l’abuso, la vendetta e la mostruosità umana attraverso una lente sovrannaturale. A differenza di molti horror moderni, che puntano tutto sull’estetica o sullo shock, questo fumetto si distingue per un tono introspettivo, malinconico e disturbante. Il titolo stesso è già un indizio: i mostri non sono solo quelli che hanno denti e artigli.
incrina. Una crepa sottile, improvvisa, che inghiotte tutto ciò che conosciamo e ci trascina in un universo di paura primordiale. Aula alla deriva (Hyōryū Kyōshitsu), pubblicato nei primi anni ’70, è una di quelle crepe: un varco che conduce dritto al cuore del terrore.