Occhi Senza Volto
La storia ruota attorno al professor Génessier, eminente chirurgo plastico, ossessionato dall’idea di restituire la bellezza al volto della figlia Christiane, sfigurata in un incidente d’auto causato da lui stesso.
Benvenuti a Horror Cult, la rubrica dedicata ad esplorare i film horror che hanno segnato la storia del genere. Ci immergeremo nei meandri dei classici del brivido, riscoprendo pellicole che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico.
La storia ruota attorno al professor Génessier, eminente chirurgo plastico, ossessionato dall’idea di restituire la bellezza al volto della figlia Christiane, sfigurata in un incidente d’auto causato da lui stesso.
Il fantasma dell’Opera è un film muto del 1925 diretto da Rupert Julian e tratto dall’omonimo romanzo di Gaston Leroux
La trama di “Freaks” segue la storia di Hans, un trapezista di un circo ambulante, e della sua fidanzata Cleopatra, una bellissima trapezista. Cleopatra, però, è interessata principalmente alla sua eredità e intrattiene una relazione con il forzuto del circo, Hercules. Quando scopre che Hans ha una considerevole fortuna, Cleopatra complotta con Hercules per avvelenarlo e accaparrarsi il suo denaro. Tuttavia, Cleopatra e Hercules sottovalutano il potere e la lealtà della comunità dei “freaks”, che si unisce per vendicare il tradimento subito da uno di loro.
Diretto dall’attore e regista britannico Charles Laughton, La morte corre sul fiume (“The Night of the Hunter”) è uno dei film più singolari e affascinanti della storia del cinema. Uscito nel 1955, il film è l’unica opera diretta da Laughton, un dettaglio sorprendente considerando il suo status di capolavoro che ha influenzato generazioni di cineasti e critici. Basato sull’omonimo romanzo di Davis Grubb, il film combina elementi di noir, horror e fiaba gotica, creando un’opera visivamente unica e tematicamente profonda.
Il gabinetto delle figure di cera (Das Wachsfigurenkabinett), diretto da Paul Leni nel 1924, è un classico del cinema espressionista tedesco che mescola abilmente elementi di horror, fantasia e avventura. Questo film è considerato una delle opere più rappresentative del periodo, grazie alla sua estetica visiva unica e alla sua narrazione innovativa.
Due occhi diabolici (Two Evil Eyes), uscito nel 1990, è un film antologico nato dalla collaborazione tra due maestri del cinema horror: Dario Argento e George A. Romero. Ispirato ai racconti di Edgar Allan Poe, il film si compone di due episodi distinti, ciascuno diretto da uno dei registi, che reinterpretano in chiave moderna le opere dell’autore gotico.
La storia segue Betsy Connell, un’infermiera canadese che si trasferisce ai Caraibi per assistere Jessica Holland, moglie di un ricco proprietario terriero, colpita da una strana malattia che la riduce a uno stato di trance. Nel tentativo di comprenderne le cause, Betsy si immerge in un mondo di segreti familiari, tensioni irrisolte e pratiche voodoo, dove la linea tra scienza e superstizione diventa sempre più sottile.
La trama segue le indagini del commissario Martini che indaga su una serie di omicidi misteriosi.
La trama del film ruota attorno a un gruppo di scienziati che si imbarcano in una spedizione nella remota Laguna Nera, situata in Amazzonia, alla ricerca di fossili e reperti archeologici. Tuttavia, il loro viaggio prende una svolta inaspettata quando si imbattono in una creatura preistorica dalle sembianze di un uomo-anfibio, conosciuta come il “Mostro della Laguna Nera”.
Le radiazioni emesse da una sonda spaziale rientrata da Venere, causano il ritorno in vita dei morti, che diventano mostri affamati di carne umana.