City of the Dead – La morte viene dallo spazio

City of the Dead – La Morte Viene dallo Spazio

City of the Dead – La morte viene dallo spazio (2006)

Introduzione

City of the Dead – La morte viene dallo spazio (titolo originale Last Rites, conosciuto anche come Gangs of the Dead) è un horror zombie statunitense del 2006 diretto da Duane Stinnett. È una produzione low-budget uscita direttamente in DVD, che mescola elementi di fantascienza, horror, gang movie, azione e sopravvivenza.

Trama

La storia si svolge a Los Angeles. Un meteorite cade sulla Terra e diffonde un agente misterioso che trasforma i senzatetto e alcuni fanatici religiosi in zombie assetati di sangue. Intanto due bande di spacciatori, i Lords of Crenshaw e gli El Diablo Muerto, si affrontano in un magazzino abbandonato, proprio mentre la polizia organizza un rastrellamento.

Quando gli zombie irrompono, i protagonisti si ritrovano intrappolati nello stesso luogo e sono costretti a collaborare, pur essendo nemici, per tentare di sopravvivere al massacro.

Produzione e aspetti tecnici

La regia è di Duane Stinnett, che firma anche la sceneggiatura insieme a Krissann Shipley e David Todd Ocvirk. La colonna sonora è composta da Sean Murray e il film ha una durata di circa 90 minuti.

Analisi critica

Aspetti positivi

  • Premessa interessante: l’idea del meteorite che porta un contagio zombie unisce fantascienza e horror.

  • Alcune sequenze splatter e l’ambientazione urbana contribuiscono a creare un’atmosfera cupa.

Limiti

  • Budget ridotto, evidente nella qualità tecnica, nei trucchi e nel make-up degli zombie.

  • Sceneggiatura debole e dialoghi stereotipati.

  • Ritmo irregolare e tensione quasi assente, con personaggi poco sviluppati.

  • Recitazioni poco convincenti e sviluppo narrativo confuso.

Confronti e influenze

Il film si ispira chiaramente ai classici di George A. Romero e ad altri zombie movie, ma non riesce a replicarne l’impatto. Il tentativo di mescolare horror e gang movie crea un ibrido curioso ma poco riuscito, più vicino a un collage di generi che a una fusione coerente.

Valutazione generale

City of the Dead – La morte viene dallo spazio è un titolo che parte da buone intenzioni ma non riesce a superare i propri limiti produttivi. Può incuriosire i fan degli zombie movie low-budget o chi apprezza il cinema di genere indipendente, ma difficilmente lascia il segno.

Conclusione

Si tratta di un’opera modesta, con qualche idea valida ma realizzata senza i mezzi necessari. Interessante per chi ama il lato “di nicchia” dell’horror indipendente, ma deludente per chi cerca tensione, innovazione o qualità tecnica.


Iscriviti al nostro canale YouTube

Articoli simili

  • Aula alla Deriva

    incrina. Una crepa sottile, improvvisa, che inghiotte tutto ciò che conosciamo e ci trascina in un universo di paura primordiale. Aula alla deriva (Hyōryū Kyōshitsu), pubblicato nei primi anni ’70, è una di quelle crepe: un varco che conduce dritto al cuore del terrore.

  • Pearl

    Ambientato nel 1918, Pearl racconta la giovinezza dell’omonima protagonista, già apparsa come antagonista nel film X (2022), di cui questo è un prequel. Pearl vive in una fattoria isolata con la madre severa e il padre invalido, mentre il marito è lontano a combattere nella Prima guerra mondiale.

  • The Sinking City 2

    The Sinking City 2 è il nuovo capitolo horror sviluppato da Frogwares, pronto a trascinare i giocatori in un’esperienza ancora più oscura e intensa. Ambientato in una Arkham degli anni ’20, sommersa e in preda alla follia, il gioco si ispira apertamente alle opere di H.P. Lovecraft, portando sullo schermo orrori cosmici e una tensione psicologica palpabile.

  • Il Patto dei Lupi

    Durante la Rivoluzione francese, chiuso nel proprio castello, il marchese D’Apcher (Hans Meyer) inizia a scrivere della sua vita passata. Il nobile ricorda di quando una misteriosa bestia si aggirava nella provincia di Gévaudan, terrorizzando e uccidendo la gente del posto.
    Anno 1764. Per trovare l’animale feroce che semina il panico tra la popolazione, re Luigi XV invia a Gévaudan il cavaliere e naturalista Grégoire de Fronsac (Samuel Le Bihan), accompagnato dall’irochese Mani (Mark Dacascos).

  • Tarantola

    Nel 1955, il regista Jack Arnold, già autore di classici come Il mostro della laguna nera, portò sul grande schermo uno degli incubi più emblematici della fantascienza horror degli anni ’50: Tarantula. In un decennio dominato dalla paura della guerra atomica e dalle mutazioni incontrollate, questo film divenne un perfetto simbolo dell’epoca, mescolando scienza impazzita, mostri giganti e atmosfera da B-movie con un sorprendente tocco di classe.

  •  |  | 

    The Last Thing Mary Saw

    The Last Thing Mary Saw è un’opera prima affascinante e disturbante, scritta e diretta da Edoardo Vitaletti. Si tratta di un horror storico dalle tinte gotiche che intreccia atmosfere soffocanti, suggestioni soprannaturali e riflessioni sulla repressione emotiva e spirituale. Ambientato nel New England del XIX secolo, il film racconta una vicenda oscura e intensa, in cui amore e fede entrano in collisione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *