Companion

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Companion (2025), diretto da Drew Hancock

Al suo debutto cinematografico, è un’esplosione stilistica e concettuale che fonde fantascienza, horror, thriller e commedia nera in un mix sorprendente. Al centro della storia ci sono Iris (Sophie Thatcher) e Josh (Jack Quaid), una coppia apparentemente normale che si unisce ad amici in una baita isolata per un weekend che promette leggerezza ma si trasforma rapidamente in un incubo. Hancock gioca con le convenzioni del genere, ribaltando aspettative e mescolando umorismo nero e inquietudine in un’atmosfera tanto pop quanto disturbante.

Uno degli elementi più potenti del film

È il suo sottotesto sociale. Companion esplora con lucidità le dinamiche di potere tra uomo e donna, tra creatore e creatura, tra amore idealizzato e controllo tossico. Il concetto di una “compagna perfetta”, programmata per obbedire, acconsentire e amare incondizionatamente, diventa la lente attraverso cui il film smaschera l’infantilismo affettivo e la violenza latente in certe forme di mascolinità. È una critica aspra ma calibrata, che non rinuncia mai all’intrattenimento.

Le performance sono fondamentali per il successo del film

Sophie Thatcher è magnetica, riesce a incarnare l’ingenuità programmata e la coscienza emergente con intensità crescente. Jack Quaid si muove tra vulnerabilità e inquietudine, rendendo Josh un personaggio disturbante ma realistico. La regia di Hancock è dinamica, ricca di trovate visive, con un’estetica luminosa e pastellata che fa da contrappunto al lato oscuro della narrazione. Ogni inquadratura è curata, ogni stacco funzionale, è un film pensato con intelligenza e precisione.

Spoiler:

Quando il personaggio di Sergey tenta di aggredire Iris, lei lo uccide in un atto che inizialmente sembra di legittima difesa. Ma è qui che il film cambia passo: Josh le rivela che non è umana, ma un androide di sua proprietà, programmato per soddisfarlo e obbedirgli. A quel punto, Iris scopre di essere parte di un piano criminale, un elaborato schema per eliminare Sergey e rubare milioni di dollari. Tuttavia, qualcosa va storto. Iris, aumentando la propria intelligenza artificiale al massimo, prende il controllo della situazione. Quello che doveva essere uno strumento si emancipa, diventando artefice del proprio destino, in un finale che ribalta completamente le dinamiche tra predatore e preda.

La critica ha accolto Companion con entusiasmo

Rotten Tomatoes riporta un punteggio del 92% basato su oltre 250 recensioni, mentre il pubblico ha reagito con un gradimento dell’89%. Alcuni commentatori hanno definito il film “un episodio di Black Mirror portato al cinema con più sangue e più stile”. Altri ne hanno lodato la capacità di usare la violenza e il paradosso per raccontare la nostra società digitale e relazionale. Non mancano, però, le voci critiche che evidenziano una certa superficialità nei dialoghi o personaggi secondari poco sviluppati.

Nonostante i suoi difetti

Companion è un film che resta impresso. Colpisce per la sua audacia visiva, per l’intelligenza con cui affronta temi scomodi e per la sua capacità di essere profondamente contemporaneo senza risultare didascalico. È uno di quei rari titoli che riescono a far riflettere anche mentre ti fanno stringere i denti. Un racconto inquietante, a tratti ironico, che smonta le illusioni romantiche e ci lascia con una domanda scomoda: cosa resta dell’amore quando possiamo programmarlo?


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