Crucisix – Il patto di sangue della vendetta
Quando il dolore plasma il destino, il confine tra giustizia e follia si dissolve.
L’innocenza spezzata
C’è un momento nella vita in cui il mondo dovrebbe essere gioco e scoperta. Per Shun Uruma, invece, l’infanzia è diventata un campo di prigionia.
Cinque compagni di scuola lo hanno marchiato come Corpo sperimentale A, facendogli subire umiliazioni e torture degne di un incubo. Nessun adulto lo ha salvato, nessuno ha fermato l’orrore.
L’unica luce era la sua famiglia. Ma anche quella gli viene strappata via in un atto di crudeltà assoluta. Shun rimane solo, e il vuoto che lo circonda si riempie lentamente di una sola parola: vendetta.
L’addestramento alla sopravvivenza
Il nonno, ex membro delle forze speciali, non gli offre carezze né conforto. Gli offre strumenti: forza, pazienza, astuzia.
Gli insegna a vedere oltre il terrore, a muoversi nel silenzio, a colpire quando la preda abbassa la guardia.
Shun non è più un bambino: è un’arma costruita con metodo, temprata dal dolore e alimentata dall’odio.
La caccia comincia
Anni dopo, il giovane ritorna nel mondo che l’ha distrutto. Uno a uno, i suoi carnefici verranno affrontati.
Non ci sono duelli onorevoli, solo giustizia chirurgica. Ogni incontro è un episodio carico di tensione, in cui il lettore si ritrova a chiedersi fino a che punto sia giusto gioire della caduta di chi ha inflitto tanto male.
Il disegno che morde
L’autore Nakatake Shiryu costruisce tavole dove ogni tratto sembra inciso nella carne.
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Gli occhi sono il centro dell’orrore: occhi vuoti, folli, imploranti.
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Le ombre non sono semplice inchiostro, ma labirinti in cui si perde il respiro.
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I dettagli – graffi, cicatrici, mani tremanti – rendono ogni pagina un colpo allo stomaco.
La scelta di un bianco e nero netto aumenta il senso di claustrofobia: non c’è un luogo sicuro, nemmeno fuori dalla storia.
Un horror che scava nella
psiche
Crucisix non vive solo di sangue e violenza. È un viaggio nelle conseguenze psicologiche del trauma, un’analisi brutale di cosa accade quando la vittima decide di non restare tale.
L’autore gioca con il lettore: prima ti fa provare compassione, poi ti trascina in un abisso dove inizi a condividere la sete di vendetta di Shun, chiedendoti se anche tu, al suo posto, faresti lo stesso.
Perché è un fenomeno
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Radicale: non taglia le scene più dure, sfidando il limite della sopportazione.
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Intenso: il ritmo alterna momenti di calma sospesa a esplosioni improvvise di violenza.
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Virale: in Giappone e online, soprattutto su TikTok, è diventato simbolo di un nuovo modo di raccontare l’orrore.
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Di nicchia ma potente: in Italia è arrivato grazie alla collana Guro di Star Comics, dedicata a titoli vietati ai minori e amanti del disturbante.
Avvertimento al lettore
Crucisix non è una lettura di intrattenimento leggero. Ti farà provare disgusto, rabbia, persino senso di colpa. Potresti chiuderlo e sentire il bisogno di respirare, o potresti non riuscire a smettere di girare pagina fino a notte fonda.
In ogni caso, non ne uscirai uguale.
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