Dolly Dearest la Bambola Maledetta

“Dolly Dearest” è un film horror del 1991 che si inserisce nel filone delle pellicole incentrate su bambole maledette, un sottogenere molto popolare negli anni ’80 e ’90. Diretto da Maria Lease, il film rappresenta un interessante contributo al genere, pur non avendo ottenuto lo stesso successo di altre produzioni simili come “Child’s Play” (1988) e “Puppet Master” (1989). Dolly Dearest la bambola maledetta…

Trama del film

La storia segue la famiglia Wade, composta da Elliot, Marilyn, Jimmy e Jessica, che si trasferisce in Messico dopo che il padre ha acquistato una fabbrica di bambole. Quello che sembra essere un cambio di vita idilliaco presto si trasforma in un incubo, quando si scopre che la fabbrica è situata vicino a un’antica tomba Maya, dimora di uno spirito malvagio chiamato Sanzia. Questo spirito si impossessa di una delle bambole prodotte in fabbrica, Dolly Dearest, dando vita a una serie di eventi terrificanti.

La Bambola Dolly Dearest

La protagonista inquietante del film è, ovviamente, la bambola Dolly Dearest. A prima vista, Dolly appare come una classica bambola di porcellana, con un volto angelico, capelli biondi e un vestito rosso. Tuttavia, sotto la superficie innocente, si cela una presenza demoniaca, il che la rende uno degli elementi più disturbanti del film.

Dolly Dearest non è solo una bambola posseduta; è il catalizzatore di tutto il male che si abbatte sulla famiglia Wade. Sin dalla sua prima apparizione, la bambola trasmette un senso di inquietudine, con i suoi occhi azzurri che sembrano osservare e comprendere più di quanto dovrebbero. Nel corso del film, Dolly sviluppa un atteggiamento sempre più minaccioso, passando da semplici movimenti apparentemente accidentali a vere e proprie azioni omicide.

L’Iconografia della Bambola

Visivamente, Dolly Dearest è progettata per sfruttare le paure primordiali legate agli oggetti familiari che diventano minacciosi. Il contrasto tra l’aspetto innocente e l’anima corrotta della bambola è uno degli elementi chiave che alimenta l’orrore. La sua espressione, che cambia sottilmente da dolce a malevola, rappresenta la trasformazione da oggetto inanimato a strumento del male.

Le scene in cui Dolly prende vita sono cariche di tensione, con la bambola che passa da semplice spettatrice a partecipante attiva nel terrore. Questo elemento del film mette in evidenza una delle paure più profonde e universali: l’idea che qualcosa di comune e familiare possa diventare una minaccia mortale.

Ricezione e Impatto

Nonostante le premesse interessanti, “Dolly Dearest” non ha avuto il successo di altre pellicole dello stesso genere, restando in gran parte un film di culto. Tuttavia, per gli appassionati di horror e per coloro che hanno un debole per le storie di bambole maledette, il film rappresenta un classico minore, con la sua atmosfera tesa e la figura sinistra di Dolly Dearest.

In conclusione, “Dolly Dearest” è un film che merita attenzione per il modo in cui gioca con i temi della possessione e della corruzione dell’innocenza. La bambola Dolly Dearest è una delle figure centrali che rende questo film un esempio interessante di horror anni ’90, capace di turbare e affascinare allo stesso tempo. Seppur non abbia raggiunto la fama di altre icone horror, Dolly Dearest rimane un simbolo del potenziale terrificante che si nasconde dietro un volto apparentemente innocente.


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