Genuine
di Robert Wiene (1920)
Il pittore Percy dopo aver completato il ritratto della sacerdotessa sanguinaria Genuine, ne rimane talmente stregato da rinchiudersi in casa e non frequentare più nessuno.
Una notte il quadro prende vita e Genuine fugge per poi ritrovarsi prigioniera di Lord Melo. Quest’ultimo se ne innamora e la rinchiude in una strana gabbia di vetro inaccessibile.
Genuine riesce ad evadere anche da questa prigione e incontra il giovane barbiere Florian, che ne rimane soggiogato. Istigato dalla donna uccide Lord Melo, ma quando la sacerdotessa gli chiede di suicidarsi, Florian resiste e fugge da lei.
Arriva Percy e vedendo dal vivo la creatura da lui dipinta,cade vittima dell’incantesimo di Genuine. Questa volta anche la sacerdotessa sembra innamorata, ma la loro è una storia d’amore breve.
Informati dal barbiere Florian i paesani corrono al palazzo per distruggere definitivamente la sanguinaria strega, ma Florian stesso è deciso a riprendersi Genuine…o a impedire a tutti i costi che qualcun’altro possa farlo…
Considerazioni.
Un aspetto distintivo di Genuine è la sua estetica visiva, che sfrutta scenografie distorte e surreali per creare un’atmosfera inquietante e onirica, tipica del movimento espressionista tedesco, che si riflette anche in questa pellicola. La trama ruota attorno alla figura di Genuine, una donna misteriosa e enigmatica, che riesce a sedurre e manipolare gli uomini, portandoli alla rovina. La scenografia gioca un ruolo fondamentale nel film, contribuendo a costruire una realtà che sfida la logica e l’ordine naturale. Il film è un esempio di come il cinema dell’epoca esplorasse temi di follia, ossessione e il potere distruttivo delle passioni.
Conclusioni.
Genuine è considerato un’opera interessante nel panorama del cinema muto tedesco. Il suo carattere sperimentale e il suo approccio visivo unico lo rendono un esempio significativo di come il cinema muto potesse esplorare temi psicologici complessi e spingersi oltre i limiti della rappresentazione realistica.
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