Il Mistero Della Joyita

Il Mistero Della Joyita.

La Joyita è una barca di pesca che è diventata famosa per la sua misteriosa scomparsa.

Nel 1955, la Joyita fu trovata abbandonata nell’Oceano Pacifico, tra le isole Figi e Tonga, senza equipaggio a bordo.

Nonostante il fatto che la nave fosse in uno stato di deterioramento, non furono trovate tracce di sangue o segni di lotta.

𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚.

Il Mistero Della Joyita iniziò il 3 ottobre 1955 all’alba. La nave salpò dal porto di Apia, nelle isole Samoa. Sarebbe dovuta arrivare nelle Takelau dopo circa 41-48 ore di navigazione.

Non arrivò mai a destinazione e venne ritrovata soltanto cinque settimane dopo la partenza, esattamente il 10 novembre.

L’inchiesta che ne seguì, attribuì gran parte della colpa al comandante Miller. Venne giudicato colpevole di aver intrapreso quel viaggio con un solo motore a disposizione e altri piccoli guasti.

Inoltre, mancava una radio funzionante e una scialuppa di salvataggio adeguata. Persino la licenza per il trasporto di passeggeri paganti era scaduta.

Ad ogni modo, quando la barca venne avvistata, vagava alla deriva, a molti km di distanza dalla rotta prevista e al suo interno, non c’era alcuna traccia dei sedici membri dell’equipaggio e dei nove passeggeri.

Erano tutti apparentemente svaniti nel nulla.

I soccorritori trovarono l’imbarcazione solo parzialmente affondata, gran parte di essa era ancora fuori dall’acqua.

Una nave normale sarebbe affondata, ma la  Joyita era rimasta a galla perché il suo scafo era rivestito di sughero e il  carico era composto da fusti di carburante.

È proprio lo stato in cui l’imbarcazione é stata ritrovata ad aver suscitato molto perplessità : perché l’equipaggio non è semplicemente rimasto sulla nave, e perché nessuno dei loro corpi è stato trovato?

𝐈𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢.

Sono state avanzate diverse teorie, ma nessuna spiegazione definitiva è stata confermata per Il Mistero Della Joyita.

Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il capitano Miller fosse morto o ferito.

La sua assenza o inabilità potrebbe aver causato il panico nelle persone, quando la barca ha iniziato ad allagarsi.

L’equipaggio sarebbe così stato portato sulle zattere di salvataggio. Tuttavia, se le cose fossero andate in questo modo,  non si spiegherebbe comunque il carico e le attrezzature mancanti.

Un’altra ipotesi, avanzata da alcuni giornali come il 𝑭𝒊𝒋𝒊 𝑻𝒊𝒎𝒆𝒔, 𝑳’𝑯𝒆𝒓𝒂𝒍𝒅 𝒆 𝒊𝒍 𝑫𝒂𝒊𝒍𝒚 𝑻𝒆𝒍𝒆𝒈𝒓𝒂𝒑𝒉, parla di un coinvolgimento dei giapponesi.

Si pensa che la Joyita e il suo equipaggio siano passati attraverso una flotta di  pescherecci giapponesi e abbiano visto, su quelle navi, qualcosa che non dovevano vedere.

Questa teoria trova forza nel fatto che a bordo della Joyita vennero trovati coltelli con la scritta stampata “Made in Japan”.

Qualcuno ha pensato invece a un possibile rapimento degli occupanti della nave da parte di un sottomarino sovietico, in pieno clima di Guerra Fredda.

La nave sarebbe stata speronata e attaccata, con l’equipaggio e i passeggeri uccisi e gettati in mare e il carico rubato.

Si é anche parlato di una frode assicurativa ordita dal capitano Miller che aveva accumulato ingenti debiti dopo una serie di battute di pesca sfortunate.

Un ultimo tentativo di spiegazione fa riferimento a un possibile tentativo di ammutinamento dell’equipaggio di fronte alla decisione del comandante di proseguire nel viaggio una volta che la nave incominciò a imbarcare acqua.

𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞.

Il mistero della Joyita rimane irrisolto, poiché il destino dell’equipaggio e la causa dell’abbandono della nave non sono mai stati chiariti completamente.

Il mistero della Joyita è diventato una delle storie di scomparsa più enigmatiche nella storia marittima.

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