Kym Barrett Creatività nel Design

Kym Barrett è una costumista di fama mondiale, nota per il suo lavoro rivoluzionario nel cinema, che spazia tra vari generi, ma è particolarmente riconosciuta per il suo approccio innovativo e creativo nel design dei costumi per film d’azione, fantasy e horror. La sua carriera è stata caratterizzata da collaborazioni con registi di grande talento, e i suoi costumi hanno contribuito in modo significativo all’estetica e al successo di molti film. Sebbene sia famosa soprattutto per il suo lavoro su film come The Matrix e Romeo + Juliet, Barrett ha anche avuto un impatto notevole nel genere horror, dove il suo stile distintivo ha contribuito a creare atmosfere uniche e memorabili.

I Primi Anni e l’Approccio Innovativo

Nata in Australia, Kym Barrett ha studiato scenografia al National Institute of Dramatic Art (NIDA) di Sydney. La sua formazione teatrale ha influenzato profondamente il suo approccio al design dei costumi, portandola a vedere ogni costume non solo come un abito, ma come un elemento essenziale per la costruzione del personaggio e dell’atmosfera di un film. La sua capacità di fondere concetti stilistici diversi e la sua attenzione ai dettagli le hanno permesso di emergere rapidamente nel mondo del cinema.

The Matrix (1999) e l’Influenza nel Genere Horror

Sebbene The Matrix (1999) non sia un film horror, il suo impatto sul genere non può essere ignorato. Kym Barrett ha creato per questo film una delle estetiche più iconiche e influenti degli ultimi decenni. I costumi neri e lucidi dei protagonisti, combinati con elementi cyberpunk e gotici, hanno influenzato non solo la moda, ma anche l’estetica di molti film horror successivi, specialmente quelli legati al tema della distopia e della paura della tecnologia. Il design dei costumi in The Matrix ha aperto la strada a un nuovo modo di pensare al ruolo del costume in film che esplorano temi oscuri e inquietanti, che è diventato un riferimento visivo in molte produzioni successive.

Collaborazione con Gore Verbinski: The Ring (2002)

Una delle prime incursioni di Kym Barrett nel genere horror è stata la sua collaborazione con il regista Gore Verbinski per The Ring (2002), remake americano dell’omonimo film giapponese. The Ring è stato un successo internazionale e ha introdotto il pubblico occidentale a una nuova forma di horror, più psicologico e visivamente disturbante.

Il contributo di Barrett al film è stato fondamentale per creare l’atmosfera opprimente e inquietante che lo caratterizza. Sebbene il design dei costumi in The Ring possa sembrare semplice a prima vista, Barrett ha utilizzato colori sbiaditi, tessuti grezzi e un’estetica minimalista per enfatizzare il tono spettrale del film. Il look della protagonista Rachel Keller (interpretata da Naomi Watts) è dominato da abiti casual, di tonalità neutre e spente, che riflettono la sua progressiva discesa nel mistero e nell’orrore. Tuttavia, è il costume di Samara, la figura centrale e spaventosa del film, che è rimasto impresso nella memoria degli spettatori. Il lungo abito bianco sporco, abbinato ai capelli neri e bagnati che coprono il viso, è diventato un’icona dell’horror moderno, rappresentando la manifestazione visiva del terrore psicologico che permea il film.

The Matrix Reloaded (2003) e The Matrix Revolutions (2003): Continuare l’Evoluzione

Nel 2003, Barrett ha continuato il suo lavoro nella trilogia di The Matrix con The Matrix Reloaded e The Matrix Revolutions. Anche se questi film si concentrano principalmente su temi d’azione e fantascienza, l’influenza del loro stile visivo ha avuto un impatto duraturo su come l’horror e altri generi hanno utilizzato elementi estetici per esplorare la paura e l’alienazione.

Barrett ha ampliato il linguaggio visivo dei costumi creati nel primo film, aggiungendo nuovi elementi che riflettevano l’evoluzione dei personaggi e l’approfondimento dei temi del controllo, della libertà e dell’identità. L’uso di materiali tecnologici e il contrasto tra la realtà digitale e quella fisica hanno continuato a ispirare produzioni nel genere horror, specialmente in film che esplorano il confine tra l’umano e l’inumano, tra il reale e il virtuale.

The Ice Road (2021): L’Horror nel Contesto Naturale

Un altro film di notevole interesse in cui Kym Barrett ha dimostrato la sua capacità di lavorare nel genere horror, sebbene in modo non convenzionale, è The Ice Road (2021). Questo thriller, ambientato nei paesaggi gelidi e spietati del Canada, non è un horror nel senso tradizionale, ma presenta elementi di tensione e sopravvivenza che si avvicinano molto all’orrore psicologico.

Barrett ha lavorato per creare costumi che non solo fossero pratici per le condizioni estreme in cui si trovano i personaggi, ma che contribuissero anche a enfatizzare il senso di isolamento e pericolo. I pesanti abiti invernali, le giacche imbottite e gli accessori come cappelli e guanti sono stati realizzati per apparire logori e vissuti, aggiungendo un ulteriore strato di autenticità e tensione alla storia. In un ambiente in cui la natura stessa è la minaccia principale, i costumi di Barrett giocano un ruolo essenziale nel comunicare il costante stato di allerta e la vulnerabilità dei personaggi.

Nightmare Alley (2021): Il Fascino dell’Inganno e del Grottesco

Uno degli ultimi progetti di Kym Barrett è stato Nightmare Alley (2021), diretto da Guillermo del Toro. Anche se Nightmare Alley è un film noir con elementi di thriller psicologico, la presenza di elementi grotteschi e inquietanti lo avvicina molto al genere horror. Il film racconta la storia di un ambizioso truffatore che si introduce nel mondo delle fiere itineranti, caratterizzate da atmosfere oscure e personaggi sinistri.

In Nightmare Alley, Barrett ha avuto l’opportunità di creare costumi che riflettessero il periodo storico degli anni ’40, combinando eleganza e decadenza con un senso di pericolo latente. I costumi dei personaggi principali, interpretati da Bradley Cooper, Cate Blanchett e Rooney Mara, sono ricchi di dettagli che esprimono la loro complessità psicologica. La palette cromatica varia dai toni scuri e sofisticati degli ambienti urbani a quelli più sbiaditi e logori delle fiere, creando un contrasto visivo che accentua il senso di dualità e inganno che permea il film. Il lavoro di Barrett qui dimostra ancora una volta la sua capacità di utilizzare i costumi per raccontare una storia non solo attraverso i dialoghi e le azioni, ma anche attraverso il linguaggio visivo.

L’Eredità di Kym Barrett nel Genere Horror

Kym Barrett ha lasciato un’impronta duratura nel cinema horror e nei generi ad esso affini, attraverso la sua capacità di trasformare il design dei costumi in un elemento essenziale per la costruzione dell’atmosfera e del carattere. Anche quando il suo lavoro si estende oltre il genere horror puro, Barrett è riuscita a portare un senso di inquietudine e complessità ai personaggi e alle storie che ha contribuito a creare.

Il suo stile, che mescola influenze contemporanee, storiche e futuristiche, ha dato vita a costumi che non solo vestono i personaggi, ma li definiscono, contribuendo a costruire mondi visivi che rimangono impressi nella mente degli spettatori. Che si tratti della semplicità spettrale di The Ring o dell’estetica cyber-gotica di The Matrix, i costumi di Kym Barrett continuano a influenzare il modo in cui i film horror e thriller vengono realizzati, confermando il suo status come una delle costumiste più innovative e influenti della sua generazione.


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