Lo scarafaggio

Lo Scarafaggio

Lo Scarafaggio di Ian McEwan – Quando l’insetto è più umano dell’uomo

Ci sono libri che non si limitano a raccontare una storia, ma che ti costringono a specchiarti in un abisso. Lo scarafaggio di Ian McEwan è uno di questi: un’opera breve, affilata come un coltello arrugginito, che graffia con ironia nera e disgusto metafisico.

Liberamente ispirato a Kafka, ma contaminato dall’odore tossico del nostro presente politico, il romanzo rovescia la prospettiva: non è più l’uomo a svegliarsi trasformato in insetto, ma uno scarafaggio che prende possesso del corpo di un uomo di potere.Lo scarafaggio-immagine-


Un ribaltamento disturbante

L’espediente narrativo è tanto semplice quanto spaventoso: Jim Sams, lo scarafaggio protagonista, si ritrova nel corpo del Primo Ministro britannico. Ma la metamorfosi non è liberazione, bensì invasione. È il mondo umano a diventare la nuova tana dell’insetto, e il sistema politico, con le sue menzogne e i suoi ingranaggi corrotti, appare perfettamente adatto a un parassita.

McEwan non si limita a un gioco kafkiano: Lo scarafaggio è un’allegoria feroce della manipolazione, della propaganda e della stupidità collettiva.Lo scarafaggio-mondo-


L’insetto come simbolo del potere

Ciò che più inquieta non è tanto la metamorfosi in sé, quanto la normalità con cui viene accettata. La logica distorta dello scarafaggio trova terreno fertile nella politica, e nessuno sembra accorgersi della follia: ministri, media, cittadini… tutti collaborano, tutti assecondano, tutti diventano complici.

Il vero orrore, suggerisce McEwan, non è nello scarafaggio, ma nell’umanità pronta a seguirlo.Lo scarafaggio


La satira come lama affilata

Dietro lo humour nero e il grottesco, si nasconde un’angoscia palpabile: viviamo in un mondo dove il potere non solo è alieno, ma profondamente disumano. McEwan gioca con il disgusto fisico – le zampette, l’odore, il ribrezzo – per amplificarne la forza simbolica. Ogni pagina è un promemoria che la corruzione è più viscida e resistente di qualsiasi insetto.


Un incubo politico contemporaneoLo scarafaggio-inghilterre-

Lo scarafaggio non è un romanzo dell’orrore, eppure inquieta più di molte storie horror. Perché? Perché parla del nostro presente: populismo, derive autoritarie, la manipolazione delle masse. McEwan lo incarna in un mostro che non ha bisogno di artigli o zanne: bastano le parole, la retorica, le illusioni.


Conclusione – Lo specchio dell’abisso

Alla fine della lettura resta un retrogusto amaro, come polvere di chitina in bocca: il sospetto che lo scarafaggio non sia un “altro”, ma lo specchio di ciò che siamo già diventati.

Con Lo scarafaggio, Ian McEwan costruisce una parabola disturbante che ci costringe a guardare in faccia la verità più crudele: forse l’insetto non ha invaso l’uomo… forse lo era già, e noi abbiamo solo deciso di non accorgercene.


Iscriviti al nostro canale YouTube

Articoli simili

  • La Casa di Jack

    Il film si sviluppa attraverso una serie di episodi che rappresentano gli omicidi commessi da Jack (interpretato magistralmente da Matt Dillon), un architetto di successo con una duplice vita. Mentre continua a svolgere la sua professione nella società, Jack si dedica anche all’omicidio seriale, cercando di creare il suo capolavoro di violenza e morte. Attraverso i dialoghi con una misteriosa figura di nome Verge (interpretato da Bruno Ganz), Jack riflette sulla sua vita, la sua arte e la sua filosofia, cercando di dare un senso alle sue azioni.

  • Basketful of Heads

    Basketful of Heads è una miniserie horror in sette numeri scritta da Joe Hill (figlio di Stephen King) e illustrata da Leomacs, pubblicata sotto l’etichetta Hill House Comics della DC Comics. Fin dal primo numero, il fumetto colpisce per la sua atmosfera cupa e straniante, ma anche per un tono ironico che riesce a convivere con la violenza grafica e il senso di angoscia che pervade l’intera narrazione. È una storia che mescola horror, thriller e noir in un’ambientazione da provincia americana, con un tocco soprannaturale che trasforma la narrazione da classica a disturbante.

  • Ma

    Ma, diretto da Tate Taylor nel 2019, è un thriller psicologico che esplora il lato oscuro della solitudine, dell’ossessione e della vendetta. Con una trama intrigante e un’interpretazione memorabile di Octavia Spencer, il film si distingue per il suo mix di tensione e dramma, offrendo una prospettiva inquietante su temi universali come il trauma e il desiderio di accettazione.

  • Little Dead Rotting Hood

    Diretto da Jared Cohn, Little Dead Rotting Hood è un horror indipendente del 2016 che prende ispirazione dalla celebre fiaba di Cappuccetto Rosso, trasformandola in un racconto sanguinario e soprannaturale. Prodotto da The Asylum, lo studio noto per i suoi film a basso budget e per i suoi mockbuster, il film fonde elementi fantasy, thriller e horror in una narrazione che gioca con le trasformazioni e i mostri che si nascondono dietro le apparenze più familiari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *