Magical Girl of the Apocalypse: Cronaca nera di un incubo
Magical Girl of the Apocalypse: Cronaca nera di un incubo
La città si sveglia, ma non respira più.
Non è un attentato, non è una guerra: è l’arrivo delle “magical girls”, bambole dall’aspetto innocente che trasformano le strade in mattatoi. Nessun annuncio, nessun avvertimento. Solo un sorriso infantile e la promessa di morte.
L’evento zero
Testimoni parlano di un’apparizione improvvisa davanti a un liceo. Una ragazza minuta, uniforme perfetta, occhi vuoti. In pochi secondi, gli studenti diventano carne da macello. Non urla, non spiegazioni: solo un massacro silenzioso, orchestrato da un potere incomprensibile. Da quel momento, l’apocalisse ha un volto: quello di una ragazzina.
La città sotto assedio
Le “magical girls” si moltiplicano. Ogni quartiere diventa un campo di sterminio. Le strade, un mosaico di sangue e silenzio. Non c’è logica, non c’è scampo. La polizia collassa, l’esercito non riesce a contenere l’ondata. È come se la realtà stessa fosse stata corrotta: la magia, simbolo di speranza, diventa la condanna finale.
La psicosi collettiva
La popolazione vive nel terrore. Ogni angolo può nascondere una nuova apparizione. Ogni volto innocente può essere la maschera di un predatore. La paranoia diventa routine: nessuno si fida più di nessuno. La città è un cadavere che cammina, e i suoi abitanti sono solo spettatori di un teatro di morte.
Il conto alla rovescia
Ogni capitolo di questa storia è un bollettino di guerra. Non si tratta di sopravvivere, ma di assistere alla fine. Le “magical girls” non cercano vittime: cercano di cancellare l’umanità stessa. E lo fanno con un sorriso che gela il sangue.
Conclusione
Magical Girl of the Apocalypse è un reportage dall’inferno. Non è fantasia, è un incubo che si veste di quotidianità. È la cronaca di un mondo che implode, dove la dolcezza diventa arma e la magia è solo un altro nome per la fine.
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