Mewgenics

Mewgenics

Mewgenics: caos felino e genetica deviata dal creatore di The Binding of Isaac

Titolo: Mewgenics
Genere: Roguelike tattico, simulazione genetica, strategia
Sviluppatori: Edmund McMillen & Tyler Glaiel
Piattaforme: PC (inizialmente)
Anno di uscita: 2025

Un ritorno atteso e folle

Mewgenics è un progetto leggendario nel panorama indie, tanto amato quanto misterioso. Dopo una lunga gestazione durata oltre dieci anni, cancellazioni e rinvii, il titolo ha finalmente trovato la sua forma definitiva, firmata da Edmund McMillen (creatore di The Binding of Isaac) e Tyler Glaiel, suo collaboratore di lunga data.

Gatti mutanti e battaglie strategiche

Alla base del gioco c’è un’idea tanto bizzarra quanto geniale: creare, allevare e modificare squadre di gatti geneticamente mutati, ognuno con abilità, tratti, personalità e deformità uniche, per affrontare nemici in battaglie tattiche a turni in un mondo folle e surreale.

Il cuore del gameplay è diviso tra:

  • Combattimenti strategici in stile roguelike, in arene sempre diverse e piene di trappole e magie assurde.
  • Allevamento genetico, in cui i tuoi gatti si accoppiano e trasmettono tratti e mutazioni, con risultati imprevedibili.
  • Gestione e narrativa, dove ogni partita porta a incontri con NPC deliranti, missioni pazze e scoperte da incubo.

Uno stile tra il grottesco e il tenero

Lo stile grafico porta la firma inconfondibile di McMillen: personaggi deformi ma adorabili, atmosfere morbose e colori saturi. Ogni elemento del gioco è pervaso da un’ironia tagliente e da un gusto per il nonsense che lo rende immediatamente riconoscibile e… stranamente irresistibile.

Un’esperienza fuori dagli schemi

Mewgenics non è per tutti, ma è un gioco perfetto per chi ama sperimentare, creare strategie assurde, affezionarsi a mostriciattoli adorabili e perdersi in un universo dove la genetica è un’arma, l’assurdo è la regola e ogni partita è una nuova follia.


Iscriviti al nostro canale YouTube

 

Articoli simili

  • The Autumnal

    “The Autumnal” si inserisce perfettamente nella tradizione del “folk horror”, evocando l’inquietudine nascosta sotto la superficie di paesaggi rurali apparentemente sereni. L’autunno – stagione di decadenza, bellezza e morte – diventa qui non solo lo sfondo estetico, ma un simbolo centrale della narrazione. Kraus e Shehan costruiscono un’atmosfera densa, sospesa tra fascino e terrore, che avvolge fin dalle prime pagine.

  • Misery Non Deve Morire

    Nel 1990, il regista Rob Reiner portò sul grande schermo uno dei romanzi più claustrofobici e disturbanti di Stephen King, Misery. Ne nacque un film di culto che ancora oggi è considerato un capolavoro del thriller psicologico. Il titolo italiano, Misery non deve morire, sottolinea perfettamente il cuore del conflitto: l’amore ossessivo per un personaggio immaginario che degenera in pura follia.

  • Ragazze Interrotte

    Diretto da James Mangold, Ragazze interrotte (Girl, Interrupted) è un dramma psicologico del 1999 che affronta con profondità e sensibilità il tema della salute mentale al femminile. Tratto dall’omonimo memoir autobiografico di Susanna Kaysen, il film racconta la vera esperienza dell’autrice in un ospedale psichiatrico alla fine degli anni ’60.

  • Spiral Farm

    Spiral Farm è un film indipendente delicato e introspettivo, diretto da Alec Tibaldi al suo esordio nel lungometraggio. Presentato in anteprima al Slamdance Film Festival nel 2019, il film si muove tra le pieghe del racconto di formazione, esplorando il conflitto tra la sicurezza di una comunità chiusa e il desiderio di scoperta individuale. Ambientato in un contesto rurale e alternativo, Spiral Farm riflette sui temi dell’identità, dell’autonomia e del passaggio all’età adulta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *