Naomi Watts ed il suo ignoto collegamento con i Pink Floyd
Naomi Watts e’ una famosa e talentosa attrice, conosciuta dagli amanti dell’’horror per film come The Ring 1 e 2, Funny Games e Goodnight Mommy.
Ma la sua vita e di conseguenza la sua carriera non sarebbe stata così radiosa se non fosse stato per l’intervento dei…Pink Floyd.
Ebbene si, nell’autunno del 1968, i Pink Floyd decidono di assumere un road manager esperto, Peter Watts, un professionista in grado di far funzionare tutto senza intoppi durante i concerti, una scelta resa necessaria dopo alcuni episodi movimentati della band.
Il suo nome compare per la prima volta sulla copertina di *Ummagumma*, ma è con *The Dark Side of the Moon* che il suo contributo diventa evidente: le risate folli che si sentono in “Speak to Me” e “Brain Damage” sono le sue, un suono quasi convulso e allucinato, perfetto per rappresentare l’alienazione e la crisi mentale, come richiesto da Roger Waters.
Purtroppo Peter Watts muore nel 1976 a causa di un’overdose di eroina.
Dopo la sua scomparsa, i Pink Floyd offrirono supporto finanziario ai suoi due figli ancora piccoli, permettendo loro di studiare in Australia.
Il figlio maggiore, Ben Watts, divenne un noto fotografo, mentre la più giovane, Naomi Watts, riuscì a costruirsi una carriera di successo come attrice.
Se non ci fosse stato questo aiuto disinteressato, la carriera dell’attrice probabilmente non sarebbe mai iniziata…
Potenza del fato, potenza della musica.
Naomi Watts ed il suo ignoto collegamento con i Pink Floyd
Iscriviti al nostro canale YouTube