Purr Evil

Purr Evil

Purr Evil di Mirka Andolfo e Laura Braga

Un incrocio tra horror domestico e satira supereroistica, Purr Evil è un esperimento brillante quanto disturbante firmato da due delle autrici italiane più internazionali, Mirka Andolfo alla sceneggiatura e Laura Braga ai disegni. Pubblicato da Image Comics, questo fumetto mescola il tono spietato della critica familiare con un’estetica da graphic novel horror e suggestioni da drama supereroistico deviato. In apparenza è la storia di una madre e di una figlia, ma sotto la superficie si agita un abisso di violenza, trauma e potere incompreso.

Purr EvilMadri, figlie e il peso della manipolazione

Al centro del racconto c’è Rita, una madre all’apparenza premurosa ma chiaramente inquietante, e sua figlia Deb, adolescente introversa che cerca di destreggiarsi tra la scuola, i sentimenti e l’oscuro passato familiare. La relazione tra le due è il motore della narrazione, dipinta con inquietante ambiguità, affetto e coercizione si mescolano, in un’escalation psicologica che lascia il lettore sempre in bilico tra empatia e disgusto.

Il disegno di Laura Braga, dolcezza stilizzata e incubo sotto pelle

Braga dà il meglio di sé in una tavolozza visiva che inganna, i personaggi sembrano usciti da una versione morbida del manga Madoka Magica, ma i dettagli, occhi sgranati, ambienti claustrofobici, animali che fissano con troppa insistenza, tradiscono l’orrore latente. Il contrasto tra estetica kawaii e violenza sottintesa è gestito con grande finezza, quasi a volerci dire, il male sa nascondersi nel quotidiano.

Purr EvilUn horror con la maschera della normalità

Il titolo, Purr Evil, è già una dichiarazione d’intenti, il suono felino del “purr” (come le fusa) evoca comfort, ma è accostato a “evil”, il male. E i gatti, lo diciamo da subito, sono parte integrante del mistero e della simbologia occulta del fumetto. Non sono mai solo animali domestici, quanto piuttosto messaggeri, spie o cose molto peggiori.

L’ironia nera di Mirka Andolfo

Mirka non rinuncia al suo tocco ironico, che qui si tinge di nero pece. La scuola di Deb è un concentrato di cliché adolescenziali portati al limite, dai bulli ai professori insopportabili, ma tutto è filtrato attraverso uno sguardo disilluso e velenoso. Ci si ritrova spesso a ridere per poi provare un certo senso di colpa, segno che la sceneggiatura funziona, e morde dove deve.

Purr EvilSPOILER – Il patto di sangue e la verità sulla madre

Nel cuore della serie, viene rivelato che Rita faceva parte di un culto occulto dedito all’evocazione di entità ultraterrene tramite sacrifici. La figlia Deb, inconsapevolmente, è nata come erede di questo culto, designata a essere il tramite tra i due mondi. Quando Deb scopre che i gatti attorno a lei sono in realtà reincarnazioni dei membri del culto, che la osservano e guidano da lontano, tutto cambia. In un confronto terrificante, Deb si trova costretta a scegliere tra ereditare il potere oscuro o distruggere definitivamente il legame con la madre.

Temi e sottotesti, maternità tossica e potere

Sotto il racconto di mostri, possessioni e culti esoterici, Purr Evil è una riflessione feroce sulla maternità come forma di controllo. Rita è una madre che vuole plasmare la figlia a sua immagine, anche a costo di distruggerne l’individualità. Il racconto diventa allora una storia di emancipazione, in cui Deb deve capire cosa voglia dire essere libera — anche a costo di recidere legami sacri.

Purr EvilQualche sbavatura nella struttura

Se proprio vogliamo cercare il pelo di gatto nell’uovo, si può dire che Purr Evil a volte soffre di un ritmo irregolare. Alcune svolte narrative arrivano troppo presto o troppo tardi, e non tutti i comprimari sono sviluppati in maniera efficace. Tuttavia, la forza dei due personaggi principali e l’impianto visivo tengono saldo l’interesse anche nei momenti più deboli.

Un piccolo culto nel panorama horror moderno

Purr Evil non è solo una lettura interessante, è un’esperienza disturbante che rimane addosso. È uno di quei fumetti che, come un gatto sulla poltrona, si accoccola nella mente del lettore e non se ne va facilmente. Per chi ama l’horror psicologico, le storie di formazione perverse e i drammi familiari avvolti nell’incubo, questo è un gioiellino che merita tutta la vostra attenzione e un po’ della vostra sanità mentale.

Purr Evil - Mirka Andolfo & Laura Braga


Iscriviti al nostro canale YouTube

Articoli simili

  • The New Mutants

    The New Mutants è un film che ha vissuto una lunga gestazione, sia creativa che produttiva. Originariamente pensato come parte dell’universo X-Men targato 20th Century Fox, il progetto ha visto la luce solo dopo vari rinvii, riscritture e il passaggio della Fox alla Disney. Diretto da Josh Boone (Colpa delle stelle), il film rappresenta un tentativo di mescolare il genere dei supereroi con quello horror psicologico, offrendo un’esperienza diversa da quanto il franchise degli X-Men ci aveva abituato.

  • Barbarian

    Barbarian, diretto da Zach Cregger, è uno dei film horror più sorprendenti e acclamati del 2022. Apparso inizialmente come una produzione minore, il film ha rapidamente conquistato critica e pubblico grazie alla sua costruzione narrativa spiazzante, all’atmosfera opprimente e all’uso sapiente del non detto. Barbarian non è solo un horror ben realizzato: è una riflessione inquietante sulle paure moderne, sulla fiducia e sui traumi nascosti dietro le mura domestiche.

  • Pluto

    Naoki Urasawa, nel suo capolavoro Pluto, prende uno dei racconti più luminosi della tradizione di Osamu Tezuka e lo trasforma in una tragedia moderna, un requiem sull’umanità e le sue macchine. Non è solo un manga di fantascienza: è un’elegia sulla perdita, sulla memoria e sull’impossibilità di redenzione.

  • Prospect

    Prospect (2018), diretto da Zeek Earl e Chris Caldwell, è una perla rara nel panorama della fantascienza indipendente. Distribuito da Gunpowder & Sky e presentato per la prima volta al SXSW Film Festival, il film si distingue per un’estetica che richiama il realismo sporco e tangibile del primo Star Wars, ma declinato in una chiave decisamente più minimalista e intimista. La pellicola, girata con un budget contenuto, riesce a creare un universo alieno credibile e visivamente ricco grazie a scenografie pratiche, costumi ingegnosi e un uso sapiente della fotografia. Il risultato è un film dall’atmosfera densa, che si insinua lentamente nello spettatore e lo avvolge con la sua tensione silenziosa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *