Siesta

“Siesta” (1987): Un viaggio onirico e surreale

“Siesta” è un film del 1987 diretto da Mary Lambert, conosciuta principalmente per i suoi lavori come regista di video musicali di successo. La pellicola, un’opera unica e affascinante, mescola elementi di thriller, dramma e surrealismo, risultando in un’esperienza cinematografica che non è facilmente classificabile.

Trama

La trama di “Siesta” segue Claire (interpretata da Ellen Barkin), una trapezista che si risveglia in un aeroporto spagnolo senza ricordare come ci sia arrivata. La sua ultima memoria risale a un’esibizione a Londra, e da quel punto in poi, il suo viaggio diventa un’indagine per ricostruire il passato recente e comprendere la sua situazione attuale. Mentre si muove attraverso la città, Claire è perseguitata da visioni, incontri enigmatici e una serie di personaggi misteriosi, tra cui il suo ex amante Augustine (Gabriel Byrne), la sua amica Kit (Isabella Rossellini) e una serie di individui ambigui interpretati da Julian Sands, Grace Jones e Jodie Foster.

Tematiche e Stile

“Siesta” è caratterizzato da un’atmosfera surreale e onirica. Il film gioca continuamente con la linea sottile tra realtà e sogno, unendo immagini simboliche e narrative frammentate. Questa struttura narrativa non lineare può risultare disorientante, ma è esattamente ciò che conferisce al film il suo fascino particolare. La regia di Lambert utilizza colori vividi, paesaggi desolati e una colonna sonora ipnotica, composta da Miles Davis e Marcus Miller, per creare un mondo che sembra sospeso tra la veglia e il sonno.

La pellicola esplora temi complessi come la memoria, l’identità e il desiderio. Claire è una protagonista tormentata che cerca di dare un senso al suo passato frammentato, e attraverso il suo viaggio, il film affronta questioni esistenziali e psicologiche. La sua amnesia diventa una metafora potente della ricerca di sé stessi e della lotta per riconciliare le proprie esperienze passate con il presente.

Performance e Cast

Ellen Barkin offre una performance intensa e vulnerabile nel ruolo di Claire. La sua interpretazione cattura perfettamente il senso di smarrimento e determinazione del personaggio. Gabriel Byrne, nel ruolo di Augustine, è enigmatico e carismatico, aggiungendo ulteriore profondità alla dinamica complessa tra i due personaggi principali. Il cast di supporto, che include attori del calibro di Jodie Foster, Grace Jones e Isabella Rossellini, contribuisce a creare un insieme variegato di personaggi che arricchiscono la narrativa con le loro peculiarità e misteri.

Critica e Ricezione

“Siesta” ha ricevuto recensioni contrastanti al momento della sua uscita. Alcuni critici hanno lodato il film per la sua audacia visiva e narrativa, mentre altri lo hanno trovato eccessivamente confuso e pretenzioso. Tuttavia, la pellicola ha guadagnato uno status di culto negli anni successivi, apprezzata per la sua originalità e la capacità di sfidare le convenzioni cinematografiche.

Il film è un esempio di come il cinema possa esplorare territori non convenzionali e offrire esperienze che vanno oltre la semplice narrazione lineare. La sua capacità di evocare emozioni attraverso immagini e suoni, piuttosto che attraverso una trama tradizionale, lo rende un’opera d’arte visiva che continua a intrigare e ispirare spettatori e cineasti.

Conclusione

“Siesta” è un film che invita a essere vissuto più che compreso. La sua complessità e il suo stile visivo unico lo rendono un’esperienza cinematografica affascinante e, per molti versi, ipnotica. Anche se può non essere adatto a tutti i gusti, è indubbio che rappresenta un esempio audace di narrazione cinematografica, capace di lasciare un’impronta duratura nella mente di chi lo guarda. Mary Lambert ha creato con “Siesta” un’opera che sfida le aspettative e invita il pubblico a perdersi in un labirinto di sogni e ricordi, rendendo il film un esempio distintivo di cinema sperimentale degli anni ’80.


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