Squid Game
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Squid Game

Squid Game (2021 – in produzione)

Anime oscure, questa sera parliamo della serie coreana Squid Game !

In breve

Ci troviamo in Corea del sud dove uno sfortunato Seong Gi-hun sommerso dai debiti è disperato perché non può riavere sua figlia.
Mentre torna a casa incontra uno strano individuo in giacca e cravatta che gli propone un modo semplice per ottenere i soldi di cui ha bisogno. Gi-hun accetta.
Qualche giorno dopo si risveglia in una struttura misteriosa insieme ad altre 455 persone come lui sommerse di debiti.

La sfida??
Vedere chi riesce a vincere tutti e 6 i giochi da bambini del torneo.

L’inganno?
Chi perde paga con la propria vita.

La serie è comunque catalogata come DRAMMA vista la situazione in cui si trovano i protagonisti disposti a tutto pur di vincere…ma ha anche dei tratti spaventosi che non possono non farvi rabbrividire

Curiosità

L’autore Hwang Dong-hyuk ha raccontato di aver preso spunto dalla propria esperienza di vita per elaborare il perverso meccanismo attorno al quale ruota Squid Game.

Lo sceneggiatore sudcoreano ha raccontato di aver iniziato a scrivere la trama quando si trovava sommerso dai debiti e a un passo dal fallimento, proprio come gli sciagurati che che nella serie accettano per disperazione di prendere parte al pericoloso gioco.

Squid Game, scartata per oltre 10 anni

Oggi Squid Game gode di un’ampia popolarità. Tutti ne parlano.

Ma prima di vedere la luce, la serie ha avuto un percorso travagliato. Lo stesso autore Hwang Dong-hyuk ha rivelato in un’intervista al Wall Street Journal che l’idea alla base della sceneggiatura fu scartata da vari produttori alla quale era stata sottoposta.

La trama, infatti, veniva considerata troppo surreale per far breccia nel pubblico. Dong-hyuk ha atteso 10 anni prima di vedere realizzato il proprio progetto: ad imprimere ad esso una svolta è stata Netflix, che ne ha riconosciuto il potenziale e ha dato l’ok alla produzione.

Cosa dice la bambola sterminatrice di Squid Game?

L’inquietante canzoncina in coreano, pronunciata durante il gioco “un due tre, stella!”, annuncia il momento in cui la bambola robot dà inizio alla letale sfida, prima di girare il capo in direzione dei concorrenti.
Il suono emesso è il seguente:

“Mugunghwa kkochi piotsseumnida”. Che in italiano potrebbe essere tradotto con “il fiore di ibisco è sbocciato“.

Per capire il significato dell’espressione bisogna considerare il contesto culturale della serie: in Corea del Sud, infatti, il fiore di ibisco – conosciuto anche come mugunghwa o rosa di Sharon – è un emblema nazionale e identifica l’immortalità.

Luoghi di Squid Game

I luoghi in cui è ambientato Squid Game non esistono nella realtà. Ma prendono spunto da essa. L’intreccio di scale e gli alienanti ambienti dalle fattezze infantili che fanno da scenografia alla serie richiamano alcune architetture davvero realizzate.

Gli appassionati della serie ritengono che una delle location più inquietanti utilizzate dai concorrenti, ovvero la scala labirintica dai toni pastello, ricordi il complesso della “Muralla Roja“, disegnato dall’architetto spagnolo Ricardo Bofill.

Evidenti anche i richiami al quadro di Maurits Cornelis Escher chiamato La relatività, nel quale le scale sembrano non avere senso e andare contro la logica.

I luoghi di Squid Game sono stati costruiti sul set nella città di Daejeon, la quinta città più grande della Corea del Sud, nota per il suo progresso tecnologico.

Squid Game, ponte di vetro
Il ponte di vetro che caratterizza uno dei perfidi giochi di Squid Game è stato realizzato in modo che anche gli stessi attori, sul set, percepissero la tensione della sfida interpretata.

Il regista ha dunque voluto che gli attori provassero il rischio della caduta; ovviamente, sotto i loro piedi non c’era uno strapiombo ma solo un dislivello di circa un metro e mezzo.

Squid Game, Vans bianche

Squid Game è un fenomeno di costume. Nel vero senso della parola. Anche gli abiti di scena indossati dai protagonisti sono ormai diventati un cult; e ancor più le loro scarpe. Secondo Lyst, le Vans bianche “slip on” calzate nella serie sono diventate di colpo richiestissime.

Di moda, per l’appunto. Le ricerche dell’accessorio in questione sono balzate alle stelle. Grazie alla serie, la ricerca delle ormai iconiche Vans bianche, spesso ricercate come “squid shoes“, è salita del 97%. Ma non solo. La crescita sulle vendite sarebbe addirittura pari ad un +7.800%.

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