The Black Monday Murders

The Black Monday Murders

Un noir occulto tra finanza e sangue

The Black Monday Murders è una serie a fumetti scritta da Jonathan Hickman e illustrata da Tomm Coker, pubblicata da Image Comics. Non è il solito horror, ma un’opera che scava in profondità nei misteri del potere economico mondiale, rivelando un sottosuolo esoterico dove le regole della finanza sono dettate da divinità oscure e sacrifici umani. La serie combina con successo atmosfere da thriller investigativo, estetica da crime drama e ritualismo occulto in una narrazione densa e affascinante.

Un’estetica che incanta e inquieta

L’impatto visivo è potente, l’arte di Tomm Coker, con il suo stile realistico e cinematografico, si sposa perfettamente con l’atmosfera cupa e claustrofobica del racconto. I colori spenti, la grana digitale e la messa in scena rigorosa evocano una sensazione costante di pericolo e manipolazione. La struttura narrativa è intervallata da documenti fittizi, lettere, verbali, pagine di libri proibiti che arricchiscono il worldbuilding e aumentano il senso di verosimiglianza dell’universo narrativo. Non si legge, si indaga.

Il mito del capitalismo come patto col demonio

Hickman costruisce un mondo in cui la ricchezza non è semplicemente accumulata, ma concessa in cambio di sangue. Ogni crisi economica globale, a partire dal crollo del 1929, non è un evento storico, ma il risultato di uno squilibrio nei rituali che tengono in vita il patto tra le banche e una divinità oscura chiamata Mammon. L’idea che la finanza globale sia una religione nera è tanto provocatoria quanto coerente nella logica dell’opera. Le élite finanziarie non sono solo ricche, sono iniziati, membri di congreghe millenarie che si servono di simboli cabalistici e magia numerica.

Spoiler:

Nel corso della storia seguiamo l’investigatore Theodore Dumas, un poliziotto intelligente e disilluso, incaricato di indagare sull’omicidio di un potente banchiere. Ma la sua indagine lo conduce dentro un labirinto dove le regole della razionalità si dissolvono. Il colpo di scena centrale avviene quando Dumas scopre che anche la sua stessa famiglia è coinvolta in questi culti economico-religiosi, e che lui è stato cresciuto inconsapevolmente per un ruolo ben preciso nel sistema. Il conflitto non è solo investigativo, ma personale e genealogico, Dumas non cerca solo la verità, ma la propria identità.

Una lettura impegnativa ma affascinante

Non è un fumetto per lettori occasionali. Il ritmo è volutamente lento, e la narrazione frammentata richiede attenzione. Ma è proprio questa complessità che premia il lettore più curioso: ogni pagina, ogni simbolo, ogni documento inserito ha una funzione precisa e si incastra in una visione d’insieme coerente e disturbante. Hickman non dà risposte facili, ma costruisce un labirinto mitico dove il lettore è costretto a perdersi per trovare senso. È un horror intellettuale, che agisce più sull’inquietudine ideologica che sullo spavento viscerale.

Conclusione, l’orrore del mondo reale

The Black Monday Murders è un’opera originale e audace, capace di unire il fascino del thriller investigativo con l’orrore cosmico di derivazione lovecraftiana e un’acuta critica al sistema economico globale. Più che raccontare una storia, Hickman e Coker creano un’ipotesi disturbante: e se tutto ciò che ci governa, crisi, banche, ricchezza, non fosse solo corruzione, ma letteralmente culto demoniaco? In tempi di incertezza e sfiducia, The Black Monday Murders è un’opera che non consola, ma inquieta con intelligenza.


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