Tomie
Tomie è il manga d’esordio del re del body-horror Junjii Ito,
pubblicato nel 1987 sulla rivista Monthly Halloween.Le vicende vertono intorno a Tomie una donna dalla bellezza allo stesso tempo mozzafiato e terrificante.
L’idea per questo manga nacque in seguito a un evento che aveva
particolarmente scosso l’autore, ovvero la tragica morte di una sua compagna di classe in un incidente stradale.
Trama
Tomie Kawakami non è solo una ragazza straordinariamente affascinante , ma anche un’entità sovrannaturale capace di rigenerarsi ogni volta che viene uccisa. Ogni pezzo del suo corpo smembrato può dare vita a una nuova Tomie, rendendola praticamente immortale. L’opera è un viaggio inquietante attraverso le vite di coloro che hanno la sfortuna di incontrarla.
La sua bellezza irresistibile spinge gli uomini alla follia, portandoli a compiere atti di violenza estrema. La sua presenza è come un virus che si diffonde, seminando caos e distruzione ovunque vada.
Ogni capitolo del manga esplora nuove storie di ossessione e terrore, con Tomie al centro di un vortice di follia.
Tematiche
In questo manga, la sensualità diventa un’arma letale nelle mani della protagonista. Ogni uomo che incontra Tomie rimane stregato dal suo fascino, così terrificante da renderlo folle. La follia di chi la incontra si trasforma rapidamente in una violenza omicida. Un tema centrale dell’opera è la molteplicità dell’io: ogni Tomie che nasce dai suoi brandelli è una copia perfetta della precedente, ma con desideri e obiettivi diversi.
Stile di disegno
Lo stile di disegno di questo manga esalta la bellezza di Tomie, che in alcune tavole appare quasi come una bambina ed evoca l’estetica della lolita nipponica. In altre, invece, si trasforma in un’adulta dalla fisicità magnetica e sinuosa, capace di attrarre irresistibilmente anche il lettore. Tuttavia, accanto a questo aspetto quasi ipnotico, emerge l’elemento distintivo del mangaka: il body horror. Le deformità e le scene di violenza, con la loro crudezza e distorsione, generano nel lettore un senso di disagio e inquietudine, creando un’atmosfera disturbante che pervade l’intera opera.
Conclusione
In “Tomie”, Junji Ito dà vita a un’opera che va oltre il semplice
horror, esplorando le profondità oscure dell’animo umano attraverso la figura di una protagonista tanto affascinante quanto malefica. La sua bellezza inquietante, unita alla capacità di rigenerarsi all’infinito, solleva domande sul desiderio, la morte e la follia, offrendo una riflessione inquietante su come l’ossessione possa consumare chiunque venga a contatto con essa. Il contrasto tra l’attrazione irresistibile di Tomie e la violenza che essa scatena è ciò che rende questo manga un’esperienza psicologicamente destabilizzante e visivamente disturbante. Se non l’avete ancora letto, “Tomie” è un viaggio che vi lascerà con il cuore in gola e con un brivido che difficilmente scorderete, un racconto che rimane impresso nella mente, ben oltre la sua lettura.
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