Troll Hunter

Troll Hunter

Troll Hunter: Un’Avventura Documentaristica tra Realtà e Leggenda

Troll Hunter (Trolljegeren) è un film del 2010 diretto da Signe Gerda Landfald che mescola il genere horror con il mockumentary, trasportando gli spettatori in un’avventura unica ambientata nel cuore della Norvegia, dove le leggende prendono vita. Il film si ispira a un curioso ritrovamento di materiale video, che diventa la base per il racconto della storia di tre studenti che scoprono un mondo nascosto di troll e pericoli.

Trama

Nel 2008, due DVD contenenti 283 minuti di video furono inviati in forma anonima alla redazione di un giornale norvegese. Questi DVD, ritenuti autentici, contenevano delle riprese che mostravano eventi straordinari, e il film Troll Hunter è ciò che gli spettatori stanno per vedere: una versione ridotta e montata dei momenti più significativi di quelle riprese.

Tre studenti di giornalismo, Kalle, Johanna e Thomas, decidono di girare un documentario sulla caccia agli orsi, un’attività che in Norvegia richiede l’autorizzazione del governo. Kalle si occupa delle riprese, Johanna registra l’audio e Thomas conduce le interviste. Mentre parlano con i cacciatori locali, vengono a conoscenza di un misterioso bracconiere di nome Hans, noto per cacciare orsi senza permesso. Decidono di investigare su di lui e, dopo un primo incontro fallito, decidono di seguirlo di nascosto.

Hans, che inizialmente si mostra ostile e minaccioso, avverte i ragazzi di non intralciarlo se non vogliono trovarsi nei guai. Nonostante gli avvertimenti, i tre ragazzi continuano a pedinarlo e lo seguono nel cuore della foresta durante una delle sue battute di caccia notturne. Proprio mentre si trovano nel buio, Hans li avverte con una parola inaspettata: «Troll!». Poco dopo, si sentono rumori strani e minacciosi. Inizia una fuga frenetica, durante la quale Hans e i ragazzi sono inseguiti da una creatura misteriosa. Durante l’inseguimento, Thomas viene ferito alla spalla destra, ma la creatura, dopo un breve inseguimento, si allontana, sparendo nel fitto della foresta.

Regia e Atmosfera

La regia di Signe Gerda Landfald è brillante nel costruire una narrazione che si sviluppa come un documentario vero e proprio, pur trattandosi di una storia di finzione. La scelta di utilizzare il formato mockumentary aiuta a rendere il film più coinvolgente e realistico, facendo sentire lo spettatore come se stesse assistendo a eventi documentati realmente. L’approccio visivo e l’uso delle riprese a mano danno un’immediatezza e una sensazione di urgenza che aumentano la suspense e il senso di pericolo imminente.

Il paesaggio norvegese, maestoso e inquietante, diventa un elemento centrale del film. La foresta, che inizialmente sembra un luogo tranquillo, si trasforma rapidamente in un ambiente ostile, dove il confine tra la realtà e la leggenda si fa sempre più sottile. La regia di Landfald gioca abilmente con le luci e i suoni per creare un’atmosfera di crescente tensione, portando lo spettatore a dubitare di ciò che sta vedendo, spingendolo a credere che le leggende sui troll siano qualcosa di più che semplici storie.

Performance

Il cast di Troll Hunter è composto principalmente da attori non professionisti, un elemento che contribuisce a rendere la storia ancora più realistica. Otto Jespersen, nel ruolo di Hans, è particolarmente affascinante nel suo ritratto del bracconiere cinico e misterioso. La sua presenza, enigmatica ma rassicurante, aggiunge una profondità al personaggio che va oltre la sua funzione di guida nella caccia ai troll.

I tre studenti, interpretati da Tomas Alf Larsen, Johanna Mørck e Glenn Erland Tosterud, incarnano perfettamente il ruolo di giovani curiosi e idealisti che si trovano ad affrontare un mondo che non avrebbero mai immaginato. Le loro reazioni genuine di fronte all’ignoto e al pericolo aiutano a costruire il tono del film, mantenendo il pubblico ancorato alla storia.

Tematiche e Messaggi

Troll Hunter esplora diverse tematiche, tra cui la curiosità umana verso l’ignoto, il confronto con il soprannaturale e l’incredulità di fronte a qualcosa che sfida la nostra comprensione della realtà. I troll, figure mitologiche ben radicate nel folklore norvegese, sono trattati come una minaccia tangibile, ma anche come simbolo di una natura selvaggia e incontrollabile, che l’uomo tenta di comprendere e dominare, ma che sfugge alla razionalità.

Il film solleva anche interrogativi sulla responsabilità, la protezione della natura e le leggi non scritte che governano il comportamento umano. La figura di Hans, un uomo che vive al di fuori delle regole, ma che si fa carico della salvaguardia di un mondo nascosto, riflette la dualità tra la protezione del mondo naturale e il rischio di scoprire segreti troppo grandi da affrontare.

Conclusioni

Troll Hunter è un’esperienza cinematografica coinvolgente e misteriosa, che mescola il documentario con il thriller horror in modo unico. Grazie alla sua regia efficace, alla rappresentazione dei troll come creature minacciose e alla narrazione che gioca con la realtà e la leggenda, il film riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, trascinandolo in un’avventura che è al contempo spaventosa e affascinante.

Con una miscela di tensione, umorismo nero e un’atmosfera tesa, Troll Hunter si distingue come un esempio originale di come il folklore possa essere trasformato in un racconto avvincente, dove le leggende norvegesi prendono vita in un modo che non avremmo mai immaginato.


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