Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York
di Roman Polanski (1968)
La vita di una giovane coppia di sposini si intreccia con quella dei loro vicini di casa, in un crescendo di angoscia e orrore.
Citazione.
Il suo nome sarà Adrian, distruggerà i potenti e rovescerà i loro templi, redimerà tutti i disprezzati e farà vendetta in nome dei dannati e dei torturati! (Roman)
Paranoia, controllo e occultismo.
La culla nera che compare sul finale del film é solo la conclusione, l’immagine che sublima l’orrore. Ma la discesa di Rosemary verso l’abisso é lenta e graduale, é una spirale che risucchia al suo interno ogni cosa.
Un marito ambizioso, forse troppo e il trasferimento in quel vecchio edificio di New York, il Bramford. E poi ci sono quei vicini di casa, i Castevet, una bizzarra e adorabile coppia di vecchietti, molto affettuosi e presenti. Il tempo passa e diventa impossibile capire, fino in fondo, dove stia il confine tra gentilezza e controllo, tra premura e manipolazione.
Soprattutto quando arriva la notizia della tua gravidanza, al termine di una notte infestata da visioni inquietanti. La paranoia cresce in maniera esponenziale, così come la diffidenza. Forse tuo marito potrebbe nasconderti qualcosa di tremendo, potrebbe avere escogitato un piano oscuro. Forse lui, insieme ai Castevet, rappresenta una minaccia per il figlio che aspetti.
Cominci a chiederti fino a dove sarebbe in grado di spingersi per ottenere la fama e il successo che brama così tanto.
E tu, Rosemary, cosa mai potresti fare per impedire tutto questo?
Considerazioni.
Roman Polanski dirige questo horror psicologico partendo dall’omonimo romanzo di Ira Levin.
Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York è considerato un classico del genere e ha avuto un impatto duraturo sulla cultura cinematografica.
É diventato un punto di riferimento per i film che trattano storie di occultismo.
Polanski immerge lo spettatore in un’atmosfera tesa e allucinata. Crea tensione e paura senza ricorrere a particolari effetti speciali, ma concentrandosi piuttosto su una narrazione lenta e inquietante.
L’orrore trova linfa vitale e cresce nel quotidiano: tutti i sani valori tradizionali si piegano di fronte all’egoismo. Il successo, la realizzazione personale e la fama vengono cercati e desiderati ad ogni costo. Più di ogni altra cosa. E Satana resta in agguato, pronto a intervenire.
La casa non é più vista come un nido sicuro in cui rifugiarsi, ma come un luogo claustrofobico e asfissiante, che genera prima paranoia e poi un terrore profondo.
Mia Farrow, nel ruolo della protagonista principale, é assolutamente perfetta nel mostrare, tutta l’ incredulità e la vulnerabilità del suo personaggio.
Ma é tutto il cast ad essere su altissimi livelli. Da ricordare, in particolare, Ruth Gordon, che vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista per il ruolo di Minnie Castevet.
Da citare, infine, l’ inquietante accompagnamento musicale firmato dal genio polacco di Krzysztof Komeda.
Rosemary’s Baby – Nastro Rosso a New York é considerato uno dei migliori film horror di tutti i tempi.
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