Rec – La Paura in Diretta

Rec – La paura in diretta

di Jaume Balagueró & Paco Plaza (2007)

Una giornalista e il suo cameraman registrano in diretta l’orrore che esplode in un condominio di Barcellona.

Citazione.

È una situazione intollerabile. Ci sono due morti, due persone morte di morte violenta e due feriti. Devono essere ricoverati con urgenza. La polizia ha coadiuvato la zona e non ci lascia uscire dall’edificio senza darci nessuna spiegazione. Ora cercheremo un’uscita da un’altra parte anche se loro non vogliono.

(Angela Vidal)

La soffitta.

É spaventoso quello che Angela sta sperimentando. Terrificante. Avvolta nel buio, con la sola luce a infrarossi della telecamera a farle da guida. Ma, a volte, forse é meglio non vedere. É preferibile non sapere. Perché quella strana creatura che si muove in soffitta, a pochi metri da lei, fa tanta paura e non sembra avere intenzioni amichevoli.

Non esiste una via d’uscita, il condominio é completamente contaminato. Angela lo sa bene, perché é appena fuggita dall’inferno che sembra essersi scatenato ai piani inferiori. In cerca di una salvezza, di un riparo.

Ma adesso, non le resta altra scelta, se non quella di nascondersi, in silenzio.

E sperare di non essere vista.

Considerazioni.

Balagueró e Plaza realizzano, con un budget molto ridotto, questo film in stile finto documentario.

Rec – La paura in diretta si rivela un’opera riuscita e decisamente molto paurosa, il che non guasta mai, visto che parliamo di un horror.

Seguiamo le vicende di Angela Vidal, in presa diretta, attraverso l’obiettivo della telecamera. Come se fossimo fisicamente dentro alla scena, insieme a lei. Dall’ingresso nella caserma dei vigili del fuoco, fino all’arrivo davanti alla porta dell’appartamento da cui é arrivata la richiesta di soccorso. E da dove comincia l’incubo.

Rispetto ad altri mockumentary, anche più famosi, questa pellicola ha il grande pregio di essere diretta da due registi capaci. E la differenza é lampante, salta agli occhi. Intanto, la si vede nella capacità di organizzare gli eventi narrati, in modo che risultino scorrevoli e realistici. Senza per questo rinunciare alla confusione insita in questo tipo di prodotti, fatta di movimenti rapidi di camera e traballamenti vari. Ma qui si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un “casino organizzato” e anche molto bene. In più c’è da sottolineare che Rec – La paura in diretta si appoggia su una sceneggiatura davvero valida e funzionale al racconto, capace di infilare colpi ad effetto al giusto momento.

L’attrice protagonista, Manuela Velasco, é molto brava nel caratterizzare il suo personaggio e nel mostrarci tutta l’ostentazione con cui cerca di portare a termine il suo scoop.

E poi ci sono quei quindici minuti finali, dove il terrore diventa quasi tangibile e lo spettatore si sente sempre più all’interno dell’azione. Insieme ad Angela, in quella soffitta buia, in balia di una creatura spaventosa. Senza nulla con cui difendersi, a parte l’istinto di sopravvivenza.

Conclusioni.

Rec – La paura in diretta, é considerato uno dei film più significativi del sottogenere found footage. É stato acclamato sia dal pubblico che dalla critica per la capacità di saper rinnovare il genere horror, unendo suspense, paura e ambientazione credibile.

É visto come un punto di riferimento nel cinema di genere, grazie alla sua capacità di combinare una narrazione coinvolgente con un’esperienza viscerale e inquietante.


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