Sharon Tate

La Stella mancata

La Stella mancata.

“Bella, simpatica e ho il sospetto che sia persino intelligente.”

Queste sono le parole con cui il grande Vittorio Gassman descrive l’attrice e collega del film “Una su tredici”(1969).
Il peso dell’essere bella Sharon lo conosce bene.

Fin da piccola i vari concorsi non hanno fatto altro che spronare la giovane ad ottenere sempre di più, cercando di mostrare non solo il suo bel visino ma anche il suo talento ancora grezzo.

Sono infatti questi due aspetti ad avvicinare la Tate al mondo del cinema, inizialmente con alcune serie tv minori e successivamente con i primi ruoli cinematografici ottenuti anche grazie alla fiducia di Richard Beymer.

È il 1966 quando Sharon ottiene il suo primo ruolo cinematografico nella pellicola horror “Cerimonia per un delitto” in cui interpreta una donna misteriosa e suadente che trasporta dentro di sé una sorta di malinconia.

L’anno successivo il suo nome, che inizia ad avere una certa importanza, arriva all’orecchio di Roman Polanski che la sceglie come protagonista del film “Per favore non moderni sul collo”, una commedia horror in cui il regista non può far altro che innamorarsi del suo magnetismo, tanto da volerle affidare il ruolo di Rosemary nel cult “Rosemary’s baby”.

Decisa ad intraprendere la sua strada e a togliersi di dosso l’importante nome dell’ormai marito, oltre all’appellativo di “Bella ma senza talento”, agevolato da un ruolo in “la Valle delle bambole” (1967).

Qui l’attrice interpreta una donna appunto bella ma incapace di raggiungere il successo poiché priva di talento, la Tate inizia a programmare la sua ascesa.

Nel 1969 viene scelta come protagonista della commedia italiana “Una su tredici” in cui recita incinta di 3 mesi, mostrando ancora una volta quanto per lei sia importante raggiungere il suo obbiettivo.

Nella pellicola vediamo una Sharon determinata e pronta ad esplodere nel mondo cinematografico internazionale.

E poi ecco La Stella mancata…

Dall’altra parte della città c’è però un’altra persona alla ricerca del successo e della fama.

Si tratta di Charles Manson, artefice dei tremendi delitti che avvennero a Los Angeles alla fine degli anni ‘60 tra cui il noto delitto di “Cielo Drive” in cui persero la vita 5 persone, tra cui la stessa Sharon.

La breve vita della Tate si interrompe qui. Una donna a cui è stato strappato il futuro dalle mani, un talento che non ha avuto modo di crescere e svilupparsi, di cui molte persone non hanno memoria poiché al nome di Sharon Tate tutti associano un bel viso e una triste storia.

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