45 anni di Psycho
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65 anni di Psycho

65 anni di Psycho… il capolavoro immortale di Alfred Hitchcock che ha cambiato il cinema per sempre 🔪🎬

Il 16 giugno 1960 arrivava nelle sale americane Psycho, il capolavoro di Alfred Hitchcock che quest’anno compie 65 anni. Un film che non solo ha segnato una svolta nella carriera del regista britannico, ma che ha ridefinito le regole del thriller, dell’horror psicologico e del modo stesso di concepire il terrore sul grande schermo.

Basato sul romanzo di Robert Bloch ispirato alle gesta del serial killer Ed Gein, Psycho è un’opera rivoluzionaria sotto ogni punto di vista. La storia della segretaria Marion Crane (Janet Leigh), che ruba una somma di denaro e fugge per rifugiarsi al sinistro Bates Motel, introduce lo spettatore in un universo dove niente è come sembra e dove il vero orrore si cela dietro la normalità quotidiana. Norman Bates, interpretato da un indimenticabile Anthony Perkins, è diventato una delle figure più iconiche e disturbanti della storia del cinema: fragile, ambiguo, infantile, ma anche insospettabilmente mostruoso.

La celebre sequenza della doccia, con il montaggio serrato di Saul Bass e l’agghiacciante colonna sonora di Bernard Herrmann, ha traumatizzato generazioni di spettatori e cambiato per sempre il modo di rappresentare la violenza al cinema. Nessun altro film fino ad allora aveva osato eliminare la protagonista dopo appena mezz’ora, spiazzando completamente il pubblico e infrangendo ogni regola narrativa consolidata.

Ma Psycho non è solo un capolavoro di suspense e terrore: è anche una riflessione inquietante sull’identità, la repressione sessuale, il senso di colpa e il lato oscuro della mente umana. Hitchcock, con la sua abilità da manipolatore, costringe lo spettatore a identificarsi con l’assassino, a provare empatia per Norman, vittima e carnefice allo stesso tempo.

A 65 anni dalla sua uscita, Psycho resta un’opera senza tempo, studiata in ogni scuola di cinema, omaggiata, parodiata, sequelata e persino rifatta (da Gus Van Sant nel 1998), ma mai eguagliata. Un film che ha aperto le porte all’horror moderno e che continua a far riflettere su quanto sottile e fragile sia il confine tra normalità e follia.

Perché, come ci ha insegnato Norman Bates… “A volte una madre è tutto ciò che resta”.


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