Le Foto di Gioia

Le Foto di Gioia
(Lamberto Bava,1987)

Rilanciato dal film di Dario Argento “L’uccello dalle piume di cristallo” gli anni 70 videro un’esplosione di film sul genere giallo denominato e poi definito “giallo o thrilling all’italiana”. Parliamo di una serie di opere che intrecciavano spesso sesso e violenza, il tutto confezionato con un certo stile fatto di dettagli, primo piani, ambienti e drammi di natura psicologica. Questo è non solo ..Con il passare di quel decennio e gradualmente negli anni 80 la grande ondata si è trasformata in un rivolo con titoli sempre più sporadici come Tenebre, Phenomena ed Opera sempre di Argento , “Vestito per uccidere” di Brian De Palma, “Lo squartatore di New York” ,”Murderock – Uccide a passo di danza”di Lucio Fulci, “Sotto il vestito niente” di Vanzina e dello stesso Lamberto Bava “La casa con la scala nel buio” per citare quelli tra i più noti.

Partendo da questo assunto e considerazioni si può dire che questo film di Lamberto Bava si presento’ forse un po’ in ritardo rispetto al periodo ed al genere,
ponendosi appunto come uno degli ultimi esempi di thriller rielaborato esteticamente negli anni ’80.

Ricordiamo la trama:

Gioia (Serena Garndi), ex modella, è la proprietaria della rivista per adulti Pussycat. Con un gruppo di modelle attraenti, una troupe laboriosa e un sacco di soldi, Gioia vive una vita di successo. Ancora per poco però: un killer sconosciuto inizia a prendere di mira le modelle della rivista. Non solo, ma l’assassino poi schernisce Gioia inviandole le foto della modella deceduta in posa davanti a uno dei suoi scatti.
Appare evidente ci sia un legame con il passato di Gioia, la rivista…ma nessuno sembra in grado di trovarlo mentre l’assassino continua ad uccidere fino a minacciare la stessa Gioia …

“Solo un animale selvaggio e impazzito potrebbe uccidere qualcuno in quel modo.”

Considerazioni

Sebbene Lamberto Bava non riesca a evocare del tutto la grandiosità delle più eleganti opere e scene di omicidio di Dario Argento, nel suo piccolo riesce ad offrire ancora qualche spunto interessante come il punto di vista dell’assassino, il mondo onirico e visionario che si presenta ai suoi occhi quando si appresta ad uccidere. Un discreto lavoro in fase di montaggio e scenografia e le esplosioni di riff rock ‘n’ roll di Simon Boswell ad incorniciare l’opera . Certo, per il resto bisogna fare come si suol dire buon viso a cattivo gioco. I personaggi e la recitazione sono ai minimi e forse la scelta del cast non fu’ del tutto azzeccata, a partire da Serena Grandi che non per darle una colpa ma probabilmente più adatta ad interpretare ruoli in film e generi diversi. Stesso discorso per Sabrina Salerno anche se la sua piccola parte si mostra corrente e funzionale con i toni erotici della pellicola. Menzione per una piccola parte di D’aria Nicolodi che con la sola presenza nobiltà il film ed un ancora più piccola parte per l’attore George Eastman.

Curiosità

Stralcio di una intervista, realizzata a Lamberto Bava, a cura di Alberto Morsiani.

Hai fatto un film che non è vanziniano, per carità, però è un pò diverso dai tuoi soliti, ed è Le Foto di Gioia. Un esperimento o solo un veicolo per Serena Grandi?
E’ un’operazione, che chiunque l’ha visto riconosce che è un film mio, anche se c’è Serena Grandi che, poveretta, ce l’ha messa tutta, devo dire. Oggi come oggi ti dico che è stata un’operazione abbastanza sbagliata, che era meglio se non la facevo. Nel senso che io non ne sono uscito male, lei sì, purtroppo per lei, perché Serena dopo quello e il film che ha fatto adesso deve tornare a mostrare il culo perchè sennò…. Si è capito che se non mostra il culo non la và a vedere nessuno! Perchè come attrice non ci crede nessuno, non ci vuol credere nessuno. Però devo dire che il film…

C’era una bella scena finale, quella dell’assassino che viene ucciso dal voyeur…
Si, c’erano anche delle scene abbastanza strambe, l’idea che l’assassino vedeva tutte le vittime mostrificate prima di ucciderle era una cosa che mi piaceva, per esempio, e lì ho combattuto contro i produttori che dicevano: ah, no, è un film giallo normale! Meno male che c’ho messo quello, almeno l’hanno venduto all’estero per quelle cose lì! Però devo dire che che anche in quel film, in cui il tema era questo, un tema che ho accettato al momento: facciamo un giallo, un thrilling con Serena Grandi, che si adatti all’erotico, io penso che lo svolgimento della sceneggiatura sia stato abbastanza positivo, perché devo dire che l’ho approvata, c’è stato anche lì parecchio lavoro. C’erano abbastanza soldi per fare il film, anche abbastanza tempo, non mi è stato lesinato. Devo dire che poi i risultati sono stati mediocri. Il film, come film è un giallo normale, Serena Grandi nel film, rivedendola, devo dire che mi stride un pò anche a me. Lì per lì forse c’ho creduto. anche in quel film c’era un pezzo di cinema che era uno dei migliori che ho fatto: il pezzo, non so se ti ricordi, del supermercato e dell’ascensore era un bel pezzo di cinema. I film sono come i figli: non è che fai sempre un figlio bellissimo, biondo, alto, o bruno, macho; possono venire bruttini, però sono sempre figli tuoi. (…)
Chi lo sa: ci sono dei film che vengono bene, e dei film che ci metti lo stesso impegno e non vengono bene. Non lo so.

Fonte: Sequenze n. 7 – Rosso Italiano (1977/1987)

Tra Hitchcock e Siodmak: alla base di Le foto di Gioia

Fuor di dubbio che Bava guardi, con certa riverenza, al maestro del thriller inglese, quando mette in scena un paralitico voyeur che ricorda, nemmeno troppo velatamente, il James Stewart de La finestra sul cortile.

Però i riferimenti si fanno meno evidenti (e più interessanti) nel considerare il punto di vista del killer, che percepisce, distortamente, le vittime con forma mostruosa, significativamente enunciata dalla testa metamorfosata ad insetto.

In un vecchio film di Siodmak, La scala a chiocciola, agisce un assassino con caratteristiche molto simili a quello proposto da Lamberto Bava: anche per lui coloro i quali sono, per un motivo o per l’altro, difformi fisicamente dalla media, sono visti come “mostri” da eliminare…


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