I Corpi Presentano Tracce di Violenza Carnale

I Corpi Presentano Tracce di Violenza Carnale aka Torso
(Sergio Martino, 1973)

Si torna a parlare di Thrilling all’italiana con un film che solo a distanza di tempo qui da noi è diventato un Cult del cinema di genere, mentre che all’estero gode di un’immutata e più che meritata stima da parte di cinefili e di illustri cineasti come Quentin Tarantino per esempio.

Abbiamo detto thrilling all’italiana, ma in resta qui parliamo di quello che è il vero precursore del genere slasher. Generalmente come capostipite ispiratore viene sempre preso in considerazione Reazione a Catena, film di Mario Bava del 1971, che tende a condividere questo ruolo con il film di Bob Clark, Black Christmas, altro lavoro del 1974, ma basta dare uno sguardo a questo film per rendersi conto che tutti i tratti distintivi del genere slasher erano già presenti.

Ricordiamo quali:

Il maniaco è mascherato per quasi tutto il film, c’è un gruppo di ragazze avvenenti e sessualmente molto spregiudicate che ad un certo punto del film si trovano isolate, una di queste, la più anziana e saggia, sarà la protagoniste del confronto finale con l’assassino in un vero e proprio ruolo da Final Girl.

Tutti questi elementi ed altri, verranno poi ripresi in modo quasi letterale negli slasher americani degli anni successivi. Il film diretto e scritto (insieme ad Ernesto Gastaldi) da Sergio Martino appare ancora oggi notevole e senz’altro uno dei titoli più belli del cinema thriller di quel decennio e non solo.

Ricordiamo brevemente la trama:

Una coppia di universitarie che studiano a Perugia, l’americana Jane, ovvero l’attrice Suzy Kendall, (già conosciuta per le sue precedenti interpretazioni e sopratutto con la parte di Giulia ne “L’uccello dalle piume di cristallo” di Dario Argento) e l’italiana Daniela, (Tina Aumont) dopo il brutale omicidio di due loro compagne si trasferiscono in una villa di un piccolo paese insieme a due amiche. In base al colore di un foulard, le ragazze sospettano che l’assassino sia un giovane ragazzo respinto da Daniela.. Isolate nella villa, a sorpresa verranno assalite dal serial killer (mascherato) in un crescendo di orrori e suspense fino a far precipitare la situazione in una terribile e disperata lotta per la sopravvivenza….

Curiosità

Per altro il titolo avrebbe dovuto essere I corpi NON presentano tracce si violenza carnale, ma quel vecchio marpione di Carlo Ponti, pensò bene che il “NON” sarebbe stato commercialmente controproducente.

La celebre scena che si svolge nella palude, che vede l’assassinio brutale di Cristina Airoldi, fu girata in pieno sole nel primo pomeriggio di un gelido Novembre.
Quando il film fu distribuito nelle sale, la scena in questione fu presentata stampata in luce notturna per dare maggiore effetto all’ambiente in cui si svolgeva l’azione e per rendere più efficaci gli effetti speciali.

Fonte: Extra contenuti nel dvd della Alan Young

Dichiarazione di Sergio Martino :

“L’idea mi venne dopo aver letto un fatto di cronaca che in quegli anni si verificò in Italia e che mi suggestionò molto: un uomo aveva ucciso delle persone all’interno di una casa.
Quest’uomo era sposato ed aveva dei figli che, quotidianamente, accompagnava a scuola o al parco a giocare!
Poi, di notte, tornava nella casa, sezionava i cadaveri, li metteva in sacchi di plastica che andava poi a gettare in una discarica.
Pensai che una storia del genere poteva avere delle grandi potenzialità narrative e psicologiche.
Quello che mi colpì di più era questa doppia natura del personaggio: paterno e affettuoso con i figli, e sadico e spietato con le vittime.
Ne I corpi presentano tracce di violenza carnale ho mostrato in alcune sequenze le operazioni di questo misterioso personaggio che tornava a prelevare i cadaveri.”

 

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