Crocevia Della Morte

Crocevia Della Morte

di Ethan Coen, Joel Coen (1990)

Bernie Bernbaum é stato condannato a morte dalla mafia italiana.

Leo O’Brannon, capo della malavita irlandese, si schiera in sua difesa per entrare nelle grazie della sorella Verna, ignorando però che quest’ultima frequenta Tom Reagan, il suo braccio destro.

𝐂𝐢𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.

“𝘋𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦, 𝘭 ‘𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘦’ 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘰 𝘵𝘪 𝘥𝘰 𝘉𝘦𝘳𝘯𝘪𝘦, 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰 𝘴𝘣𝘰𝘭𝘭𝘪𝘳𝘦 𝘓𝘦𝘰 𝘦 𝘵𝘶 𝘮𝘪 𝘴𝘥𝘦𝘣𝘪𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘓𝘢𝘻𝘢𝘳𝘥 ?”

“𝘚𝘪’, 𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪: 𝘵𝘶, 𝘪𝘰, 𝘓𝘦𝘰, 𝘌𝘥𝘥𝘺 𝘋𝘢𝘯𝘦…

“𝘊𝘪 𝘱𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘵𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦, 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘰 𝘭 ‘𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰.”

“𝘕𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰: 𝘭 ‘𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦’ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦. 𝘊𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘪, 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢?”

“𝘊𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘦𝘳𝘰’ 𝘴𝘶”

“𝘊𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘦𝘳𝘢𝘪..𝘩𝘢 𝘩𝘢 𝘩𝘢..𝘵𝘶 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘋𝘢𝘯𝘦, 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘯𝘶 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢..”

“𝘎𝘭𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘶𝘴𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢?”

“𝘉𝘦𝘯𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰, 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘤𝘪. 𝘓’𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦’ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦..𝘮𝘢 𝘪𝘰 𝘵𝘪 𝘥𝘰 𝘶𝘯 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘵𝘢: 𝘴𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘵𝘪 𝘨𝘪𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘧𝘪𝘶𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘭 ‘𝘰𝘧𝘧𝘦𝘳𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘱𝘪𝘶’ 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘶𝘴𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘢.”

“𝘍𝘪𝘴𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘪..𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦?”

(𝐓𝐨𝐦 𝐑𝐞𝐚𝐠𝐚𝐧, 𝐉𝐨𝐡𝐧𝐧𝐲 𝐂𝐚𝐬𝐩𝐚𝐫𝐞, 𝐄𝐝𝐝𝐲 𝐃𝐚𝐧𝐞)

 

𝐌𝐢𝐥𝐥𝐞𝐫’𝐬 𝐂𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠.

Il titolo originale di questo film cita un incrocio, un attraversamento. In altre parole, un passaggio.

Ed é proprio in questa immagine che sta la chiave per capire il significato di questa opera.

Durante un qualsiasi racconto possono infatti esistere molteplici tipologie di personaggi che, generalmente, vanno a dividersi in due grandi categorie: quelli che compiono un percorso di formazione e quelli che invece vanno incontro alla distruzione.

E poi c’è Tom Reagan che resta fermo, come un viaggiatore pigro e perennemente indeciso su quale sia la direzione giusta da percorrere.

Un uomo ambiguo e immobile che a volte appare cinico, spietato e opportunista e a volte sembra invece guidato dalla lealtà, verso il suo capo e dall’amore verso Verna.

L’unica che si muove di lui é il cappello che prende il volo in continuazione e che, forse, sta a simboleggiare la sua anima.

Siamo insomma di fronte a un personaggio che é impossibile da decifrare e da comprendere.

Resta stabile, fisso e impalato.

All’incrocio.


𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.

I fratelli Coen, giunti al terzo film, riscrivono le regole del gangster movie.

E lo fanno partendo da uno spunto che é tipico di questo genere: la volontà,  per loro stessa ammissione, di voler fare un film ambientato negli anni Venti, pieno di uomini con mitra e impermeabili.

Ma poi il registro e il modo di raccontare le vicende sullo schermo cambiano rispetto a quelli che sono gli standard tipici del genere.

La rilettura vira decisamente sul grottesco e sul paradossale prendendosi gioco, di quello che solitamente é il classico rapporto tra onore, rispetto, vita e morte.

A questo contrappongono un universo popolato da personaggi mossi dalla menzogna, dall’egoismo e dal più bieco opportunismo.

“Crocevia Della Morte” é un film bellissimo e geniale, a mio avviso.


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