American Psycho (Mary Harron, 2000)

Cenni storici e sinossi:

Ben trovate anime. Nel mese di maggio 2001 usciva nelle nostre sale l’adattamento dell’epocale thriller satirico di Bret Easton Ellis “American Psycho” del 1991.

La storia raccontava la New York del 1987 attraverso gli occhi dello yuppie Patrick Bateman, consulente finanziario con lussuoso appartamento nel centro di Manhattan.

Scialacquatore di soldi in droghe e prostitute, (benché fosse ufficialmente fidanzato) cultore maniacale del suo corpo (non solo attraverso esercizi di potenziamento ginnico, ma anche grazie a una vasta gamma di prodotti di bellezza).

C’è di più, era un Serial Killer dalla furia facile e dall’ indole schizoide-allucinatoria… Quando la sua follia lo porterà ad uccidere un collega a colpi d’ascia, la polizia comincerà ad interessarsi a lui…

Spunto riflessivo.

Cosa ci resta di questa storia? Male di vivere? Forse… senz’altro sociopatia, bisogno viscerale di essere qualcun altro.

Un dramma nascosto, in questo caso dietro una lucente realtà patinata, fatta di capelli impomatati, addominali scolpiti, lusso e ricchezze effimere.

Ecco, partirei da qui: non è che American Psycho anticipo’ quel meccanismo narcisistico di massa che riempie le nostre bacheche social?

In fondo dietro ogni felicità esibita di continuo, è possibile che si nasconda della frustrazione..a volte, quelli dentro i nostri post non siamo noi. Sono solo illusioni. Storie a cui ci piace credere e che ci piace raccontare..
Che ne pensate?

Curiosità

Leonardo Di Caprio venne inizialmente scelto per il ruolo del protagonista.

La regista del film, Mary Harron, ha difatti dichiarato, in un’intervista a Little White Lies, che la produzione del film voleva a tutti i costi Leonardo Di Caprio nel ruolo di protagonista e che lei stessa ha rischiato il posto per difendere la scelta di Christian Bale.

Difatti l’attore era fresco del successo di Titanic e voleva la parte, ma il suo aspetto troppo giovanile non convinse la donna.


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