BARBARA STEELE
Oggi voglio parlarvi di un’altra vera “dark lady”, un’icona del cinema horror: l’attrice inglese Barbara Steele.
I suoi studi, all’inizio, erano orientati verso una carriera da pittrice, ma nella seconda metà degli anni cinquanta, iniziò a frequentare una piccola compagnia teatrale per esordire poi sul grande schermo nel 1958 con il film “Uno straniero a Cambridge”.
La fama arrivò poco dopo, nel 1960, con. “La maschera del demonio” primo film diretto dal nostro Mario Bava dove l’attrice interpreta un doppio ruolo da protagonista.
Questa sua interpretazione non passò inosservata, infatti Roger Corman le affidò un ruolo importante nel film “Il pozzo e il pendolo”, al fianco di Vincent Price.
Dopo questa breve parentesi americana, la Steele tornò in Italia dove la sua carriera proseguì soprattutto nel cinema horror, diretta dai principali registi di questo genere.
Tra le sue interpretazioni del periodo “L’orribile segreto del Dr.Hichcock” Lo spettro” “Danza Macabra” e “I lunghi capelli della morte”…
Da una sua intervista…
Barbara Steele, come si diventa icone horror?
Nel mio caso senza rendersene assolutamente conto. Ero stata chiamata in Gran Bretagna per qualche piccolo ruolo, poi fui notata da un casting italiano che cercava volti per un piccolo film da girare in Italia.
Era un film dell’orrore, e a quel tempo – stiamo parlando dei primissimi anni Sessanta – l’horror batteva prevalentemente bandiera inglese. Erano gli anni della Hammer, di Christopher Lee e di Peter Cushing, due stupendi attori di teatro che avevano di fatto reinventato il modo di raccontare le storie di paura.
Io alla Hammer avevo fatto un provino ma non mi avevano preso, invece in Italia mi scelsero subito. Mi dissero che il regista, Mario Bava, era al suo primo film. Tecnicamente era così ma era in realtà un uomo di cinema molto esperto, aveva lavorato con molti registi e aveva fatto la loro fortuna perché sapeva perfettamente come si doveva girare.
E infatti La maschera del demonio è stato un successo incredibile, in tutto il mondo, ed è ancora molto popolare adesso.
Era una forma di anticonformismo, la sua? Anche perché proprio in quegli anni lei fece una battuta molto cattiva su Doris Day…
Si, fu una battuta in un’intervista a una rivista francese, Doris mi tolse il saluto e non me la perdonò mai.
Io avevo solo detto che mi piacevano i ruoli perversi che mi venivano offerti mentre detestavo i ruoli da vergine professionista che erano offerti a Doris Day, che all’epoca aveva girato anche un paio di thriller nel ruolo della innocentina vittima delle circostanze.
Non era una critica a lei ma a quel tipo di presenza femminile. Avrei potuto fare mille altri esempi, ad esempio le bionde algide che Hitchock ha sempre messo nei suoi film.
Hitch era evidentemente attratto morbosamente dalle bionde algide. Io non avrei mai potuto accettare un ruolo così, anche se ogni tanto nei film ero bionda.
Non era un attacco a Doris, ma lei la prese molto male. Beh, diciamo che non ho perso il sonno per quanto è successo.
E in quale ruolo l’avete maggiormente apprezzata? Fatecelo sapere nei commenti ⬇️⬇️⬇️
Fonte anmc
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