Begotten

Begotten

Begotten
Regia di Edmund Elias Merhige
USA 1989

TRAMA

All’interno di una casa abbandonata una figura mascherata si suicida con un rasoio. Dal suo cadavere fuoriesce una donna (anch’essa mascherata) che masturberà il defunto fino a rimanerne incinta. Nel breve partorirà un umanoide tremante e deforme: entrambi tenteranno di integrarsi in una tribù di uomini incappucciati ma verranno brutalmente violentati e seviziati, in un crescendo insostenibile per lo spettatore.

CONSIDERAZIONI

Begotten (il generato) è senza dubbio un film complicato, non fruibile da qualsiasi spettatore (sia per il “linguaggio” sia per i contenuti quasi blasfemi), ma indubbiamente ben realizzato e molto originale.
Non a caso forse soltanto dai titoli di coda sarà possibile comprendere il senso dell’opera: il personaggio che si suicida all’inizio è Dio, e dalla sua morte viene generata Madre Natura che, dopo un rapporto con il cadavere, genera il Figlio della terra. Successivamente Madre e Figlio si recheranno nel mondo degli uomini, dove l’entità “generata” sarà crudelmente martoriata dagli stessi (di cui, tra l’altro, non vediamo nessuno in volto, quasi a volerli rappresentare tutti) assieme alla madre. Nel finale, dalla morte dei due protagonisti si generano nuove piante e fiori.

Si tratta di un film molto insolito: girato in pellicola in bianco e nero, pur essendo del 1989 (dai titoli di coda). I personaggi sono tutti incappucciati o in costume, non parlano mai né fanno capire alcunché di sé stessi. La “colonna sonora”, inoltre,composta da Evan Albam è affidata ai suoni provenienti dalla natura. Nonostante ciò Begotten è caratterizzato da una violenza visionaria veramente fuori dal comune, riuscendo a spiazzare ad ogni momento lo spettatore. È solitamente considerato una delle massime espressioni del genere Weird: inoltre, per certi versi, tale lungometraggio si riconduce allo stile di Eraserhead, anche se con toni ancor più esasperati.

Totalmente privo di dialoghi il film fa leva completamente sulla pellicola in bianco e nero accesi a fare contrasto, immagini fortemente sgranate e volutamente logorate, su suoni costanti e ossessivi e su un simbolismo che diventa arte visiva. Un viaggio visivo e visionario all’interno di un incubo, un prodotto che probabilmente disgusterà ed in molti abbandoneranno nei primi minuti ma che d’altro canto potrebbe ammaliare con la sua sublime fotografia: in entrambi i casi comunque si tratta di un film che lascia un segno.

Opera prima di Merhige che condensa nei settanta minuti del lungometraggio una cruenta denuncia di tutte le violenze che l’essere umano perpetra sulla natura e questo concetto viene sviluppato attraverso sequenze di grande impatto: carni lacerate, violenze di gruppo, autolesionismo, sporcizia e molto altro che fa si che il film sia figlio delle avanguardie storiche ma allo stesso tempo completamente privo del sarcasmo vitale.
Begotten è un film oscuro, sanguinante, morente, incattivito. Un’opera intrattabile e selvaggia, e proprio per questo affascinante, in grado di rapire lo sguardo e assoggettarlo al proprio volere.

Dopo questa opera il regista dirigerà undici anni dopo L’ombra del vampiro e Suspect Zero, per poi sparire dai radar.
Begotten lo trovate gratuitamente disponibile su YouTube.

MOMENTO PANDEMONICO

L’inizio è subito deflagrante: la figura mascherata vomita sangue e si suicida strappandosi carne e interiora con un lungo rasoio.

Clicca qui per vedere il nostro Trailer HDE


Iscriviti al nostro canale YouTube 

Articoli simili

  • Basket Case

    Duane è un giovane e tranquillo ragazzo che è solito muoversi e andare in giro con appresso un grande cesto in vimini. Quella che sembra una comica trovata invece nasconde un terribile e mostruoso segreto legato al passato del ragazzo che inevitabilmente condiziona il suo presente.

  • Antichrist

    Una notte un bimbo cade tragicamente da una finestra mentre i suoi genitori stanno avendo un rapporto sessuale. La coppia devastata dal lutto decide di isolarsi in un casolare nel bosco dell’Eden per cercare di superare il dolore della perdita. Questo percorso terapeutico scelto dall’uomo, uno psicoterapeuta di professione, avrà effetti devastanti sull’equilibrio, già notevolmente compromesso, della coppia.

  • Inside a l’ Interieur

    Sarah è una giovane fotografa al nono mese di gravidanza. Quattro mesi prima ha perso il marito in un incidente stradale
    La vigilia di Natale è anche la vigilia del parto, Sarah decide di passarla in solitaria nella sua grande casa.
    Tuttavia l’arrivo di una misteriosa donna che vuole entrare a tutti i costi in casa trasformerà la vigilia della dolce attesa in un incubo di ossessione e sangue.

  • Bone Tomahawk

    America di fine Ottocento.
    La tranquillità del piccolo villaggio di Brigh Hope viene sconvolta da un inquietante accadimento notturno: Samantha (infermiera), un criminale ferito e il giovane vice-sceriffo sono scomparsi nel nulla.
    A portarli via, si scopre presto, è stata una tribù di cavernicoli cannibali. Lo sceriffo e altri tre uomini, compreso il marito della donna, decidono di partire per ritrovare e trarre in salvo gli sventurati.

  • Bite

    Casey si trova in vacanza con alcune amiche per festeggiare il suo addio al nubilato.
    Dopo una notte di drinks, balli e festeggiamenti le ragazze decidono di fare il bagno all’alba in una golena nascosta. Qui la giovane promessa sposa verrà punta da un misterioso insetto.

  • Funhouse

    Nel vasto panorama del cinema horror, poche opere riescono a destare l’interesse e l’inquietudine come “Funhouse” del 2019, diretto da Jason William Lee. Questo film, un viaggio intrapreso nelle profondità oscure della psiche umana, si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi e angoscianti, trasportando gli spettatori in un labirinto di terrore e suspense.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *